La Camera alta del Parlamento austriaco ha votato, con larga maggioranza, a favore del piano di vaccinazione obbligatoria per tutti i maggiorenni.

La legge è stata è stata accolta da un ampio sostegno politico ad eccezione del solo Partito della Libertà di estrema destra che si è opposto. Il Presidente federale dell’Austria, Alexander Van der Bellen e il cancelliere Karl Nehammer, hanno posto oggi la loro firma per l’entrata in vigore della legge nei prossimi giorni.

Il disegno di legge era già stato approvato dalla Camera bassa del Parlamento con una netta maggioranza il mese scorso. L’Austria diventa così il primo paese europeo a rendere obbligatorio il vaccino contro il Covid, con eccezione per le donne in gravidanza e per coloro che sono gravemente malati. Sono esentati anche coloro i quali rientrano nei 180 giorni dalla guarigione.

La procedura sarà attuata per fasi: ogni cittadino deve essere avvisato per posta entro il 15 marzo e fino a quella data non ci saranno controlli, dopodiché la polizia comincerà a monitorare lo stato di vaccinazione delle persone tramite controlli a campione, ed infine ci saranno controlli più approfonditi che inizieranno in una data ancora non specificata, una volta che entrerà in vigore un registro delle vaccinazioni funzionante. 

Durante una conferenza stampa con la rete televisiva austriaca ORF, il ministro della Salute Wolfgang Mückstein, a tal proposito non è stato in grado di fornire una data certa per la scadenza della terza fase.

Restano dubbi sul fatto che la nuova legge possa influenzare gli scettici. Per chi non si assoggetterà all’obbligo, sono previste sanzioni fino a 3’600 Euro. Dunque si pensa che si vaccineranno coloro che non possono permettersi di pagare quelle somme.

L’Austria ha il più basso tasso di vaccinazione in Europa. Soltanto 68,8% della popolazione ha ricevuto due iniezioni di vaccino. Nello Stato settentrionale confinante con la Germania, la percentuale scende al di sotto del 60%. Dati che, secondo il governo di coalizione verde-conservatore, giustifica l’obbligo di vaccinarsi per alzare il tasso di immunizzazione ad un livello sufficiente per resistere ad un’altra ondata entro la fine dell’anno.

Herber Kickl, leader del Partito della Libertà contrario alle vaccinazioni, ha affermato che “La legge è incostituzionale e non proporzionata”. Kickl si è impegnato a combattere questa misura nei tribunali e ad organizzare proteste settimanali in varie città del paese.

Gli sviluppi di questa norma sono stati seguiti da vicino anche da altri paesi europei. L’impressione è che il senso di urgenza che aveva accompagnato il suo annuncio a novembre dello scorso anno, sia in gran parte svanito.

Il cancelliere Nehammer ha contemporaneamente allentato le restrizioni per i non vaccinati. Da lunedì, negozi, ristoranti e hotel in Austria, saranno in grado di ricevere la clientela non vaccinata purché mostrino un recente risultato negativo del test.