Il Presidente USA Joe Biden, in merito alla crisi ucraina ha dichiarato: “Siamo desiderosi di negoziare accordi scritti con la Russia, di proporre nuove misure sul controllo degli armamenti e sulla trasparenza”. Il suo intervento alla Casa Bianca dopo gli ultimi sviluppi sulla crisi ucraina, era particolarmente atteso dopo le voci degli 007 americani di un imminente attacco russo all’Ucraina.

Dopo quelle che sono state definite delle “esercitazioni militari”, il governo di Mosca ha ritirato le truppe dal confine.

Biden sembra tuttavia reticente sulla mossa di Putin e, affermando che alla diplomazia deve essere data “ogni possibilità di avere successo”, ha dichiarato: “non vogliamo destabilizzare la Russia ma gli Usa non hanno ancora verificato in questa fase un ritiro delle truppe russe”.

Insomma, Biden fa un po’ come San Tommaso che non ci crede se non ci mette il naso. Dal canto suo, Putin, in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Scholz, aveva avvertito: “Non accetteremo mai l’allargamento della Nato fino ai nostri confini”.

Biden ribatte che “l’attacco russo resta sempre possibile” dando credito all’ “isteria americana” che gli era stata attribuita dall’ambasciatore russo a Stoccolma. “Gli Usa sono preparati, a prescindere da quello che accade, un attacco all’Ucraina resta sempre possibile”, ha ribadito il Presidente Usa dichiarandosi di non fidarsi degli annunci di Mosca.

Poi, si è spostato a fare i conti in tasca a Putin: “Se la Russia invaderà nei giorni e nelle settimane a venire, il costo strategico per la Russia sarà immenso” sostenendo che anche “il costo umano per l’Ucraina sarà immenso” e che “il mondo non dimenticherà che la Russia ha scelto la morte e la distruzione. L’invasione dell’Ucraina si rivelerà una ferita autoinflitta. Gli Stati Uniti, i nostri alleati e partner risponderanno in modo decisivo. L’Occidente è unito”. Ma, forse, a preoccupare il mondo è proprio l’ottica “antizarista” di Biden.