Ogni manuale scolastico di storia contemporanea, tratta della Prima Guerra Mondiale descrivendo “la Triplice Alleanza” e la “Triplice Intesa” come “molto pericolose” per la stabilità comune europea e prosegue sostenendo che tali alleanze trascinarono, in breve, nella rovina, tutti i Paesi europei.  

Lo scenario è, all’incirca, quello che si sta ripetendo nella guerra tra Russia e Ucraina: Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti sostengono la seconda; la Corea del Nord, la Bielorussia e la Cecenia si schierano al fianco di Vladimir Putin sostenendo che l’invasione russa sia una legittima risposta alla politica “egemonica ed arbitraria” degli Stati Uniti.

Come dichiarato infatti da Emmanuel Macron: “Non è solo il popolo ucraino a essere in lutto per la guerra iniziata dalla Russia, sono tutti i popoli d’Europa”.

A favore dell’Ucraina:

Il Presidente della Repubblica Francese ha poi espresso il suo cordoglio alla Grecia per i 10 suoi connazionali che vivevano in Ucraina, vicino a Mariupol, uccisi dalle bombe russe.

Nel frattempo, dittatore Kim Jong-un si schiera con Putin; la Germania promette armi all’Ucraina e il presidente Usa Joe Biden fa sapere che le sanzioni sono l’arma in mano all’Occidente per “non far scatenare la terza guerra mondiale”. Eppure, per una nuova guerra mondiale ci sono tutti i preparativi, specialmente per quanto riguarda simili, rischiosi, sostegni.

Nella mezzanotte tra il 26 e il 27 febbraio, a Kiev è avvenuta la ripresa dei bombardamenti; secondo la Presidente dell’Unione Europea, Ursula Von der Leyen “Putin ha intrapreso un percorso con l’obiettivo di distruggere l’Ucraina, ma quello che sta facendo, in effetti, è anche distruggere il futuro del suo stesso Paese”; La guerra contro la Russia, anche a livello ideologico, è comunicata.

Quindi la Von der Leyen ha annunciato le misure che l’UE attuerà contro la Russia: “Impediremo a Putin di usare il suo forziere da guerra” ha dichiarato “Paralizzeremo le attività della banca centrale russa. Questo bloccherà le sue transazioni. E renderà impossibile per la Banca Centrale liquidare i suoi beni”. Quindi l’UE, sempre per bocca della Von der Leyen, ha annunciato nuove, pesantissime sanzioni alla Russia, “in coordinamento con il presidente Biden, il presidente Macron, il Bundeskanzler Scholz, il primo ministro Draghi, il primo ministro Trudeau e il primo ministro Johnson.

Una dichiarazione congiunta di commissione Europea, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti ha affermato di sostenere il popolo Ucraino dichiarando: “stiamo con il popolo ucraino in quest’ora buia. Anche al di là delle misure che annunciamo oggi, siamo pronti ad adottare ulteriori misure per costringere la Russia a rispondere del suo attacco all’Ucraina”; la dichiarazione è stata seguita dalla decisione di chiudere la vendita dei passaporti ai facoltosi uomini di etnia russa, che vogliono divenire “cittadini dei nostri Paesi”.

Nel frattempo, il magnate Elon Musk ha attivato il “servizio Starlink” per la connessione internet in Ucraina come richiesto dal vice presidente ucraino nonché ministro ucraino per la trasformazione digitale Mykhailo Fedorov, il quale coordina un “esercito informatico” per “continuare la lotta sul cyber fronte” contro la Russia, con l’obiettivo di le hackerare banche dati russe, ma anche il gigante del gas Gazprom e banche come Sberbank e VTB.

Il primo ministro ucraino Denys Shmygal esprime gratitudine agli USA e all’UE per il loro significativo aiuto nell’ estromettere le banche russe dal sistema SWIFT”

La controparte:

Già prima dell’invasione russa la Corea del Nord si era schierata con Putin, accusando gli americani e la Nato di minacciare la sicurezza di Mosca.

Secondo il ministero degli Esteri della Corea del Nord, infatti “gli americani avrebbero ignorato le legittime richieste della Russia sulla sicurezza e cercano di imbellire le loro ingerenze negli affari interni degli altri come giusto impegno per la pace e la stabilità nel mondo mentre denunciano senza motivo le misure di autodifesa adottate da altri per la propria sicurezza nazionale come ‘ingiustizie e provocazioni’”. Secondo  Kim “I giorni in cui gli Stati Uniti regnavano sono finiti”. 

Anche Ramzan Kadyrov, leader della Repubblica cecena, di fronte a circa 10.000 uomini armati radunati nella capitale Groznyj, si è rivolto al Presidente ucraino Zelensky dicendogli: “Colgo l’occasione di dare un consiglio all’attuale Presidente ucraino Zelensky, che potrebbe anche diventare ex Presidente, affinché chiami il nostro Presidente, il comandante supremo Vladimir Putin e chieda scusa”.