Salvini contestato a Przemysl, la stazione di arrivo degli ucraini. E il sindaco non lo riceve: “Venga con me al confine e condanni Putin”

Nel 2019 emerse che l’anno precedente la Lega di Matteo Salvini aveva ottenuto dei finanziamenti dai fedelissimi di Vladimir Putin, tra i quali spiccava il nome di Ilia Yakunin, quest’ultimo accordatosi con Gianluca Savoini, storico collaboratore di Matteo Salvini e presidente dell’Associazione Culturale Lombardia-Russia. Salviniani e putiniani si erano incontrati all’Hotel Metropol di Mosca, il 18 ottobre 2018, in seguito, il giornalista Alberto Nardelli aveva pubblicato sul sito americano Buzzfeed gli audio dell’incontro avvenuto. Da lì era cominciata l’Odissea di Salvini, che aveva dovuto dimostrare di non aver ottenuto finanziamenti occulti dalla Russia; e chissà se si sarà sentito almeno in parte come Donald Trump, che dovette invece dimostrare di non aver avuto contatti con gli hacker russi per danneggiare l’avversaria Hillary Clinton nella campagna elettorale del 2017. Sì, perché si sa, Salvini si ispirava a Donald Trump, visto che lo aveva pagato per avere una foto di propaganda; e poi si ispirava Putin, visto che aveva posato davanti al Cremlino con la maglia dello “Zar”.

Dimenticato l’appoggio a Putin, e condannato l’invasione della Russia in Ucraina, Salvini ha quindi deciso di andare in Polonia, scendendo alla stazione Przemysl, la cittadina ad una decina di chilometri al confine con l’Ucraina, deciso prodemente a “portare la pace”:

Qui, però, l’impavido ha visto naufragare i propri propositi di prodezze, poiché il sindaco Bakun, esponente di Kukiz’15, un piccolo movimento di destra nazionalista e populista, fondato da un cantante punk rock, Paweł Kukiz, gli si è piazzato contro sventolandogli la maglia con la stampa di Putin, proprio quella che Salvini indossava posando in Piazza Rossa.

“Io non la ricevo” gli ha dichiarato in faccia, in presenza dei giornalisti “venga con me al confine a condannarlo”.

Il segretario del Carroccio si è difeso: “non ci interessa la polemica della sinistra, siamo qui per aiutare”.

Il sindaco della città Wojciech Bakun ha poi ringraziato l’Italia per il sostegno ottenuto, pur continuando a sventolare, polemicamente, la maglietta di Salvini.