Belgorod

Colloqui di pace incerti dopo l’affermazione di Mosca riguardo un attacco ucraino avvenuto in un importante deposito russo di carburante nella regione di Belgorod, ad appena 40 chilometri a nord del confine con l’Ucraina e ad 80 chilometri dalla seconda città ucraina Kharkiv.

Il governatore di Belgorod Vyacheslav Gladkov, ha detto che questa mattina presto (05.00 ora locale) due elicotteri Mi-24 delle forze armate ucraine hanno attraversato il confine a bassa quota e hanno lanciato razzi contro l’impianto di stoccaggio di petrolio, causando un enorme incendio su otto serbatoi di carburante, domato poi a mezzogiorno.  Se confermato, sarebbe il primo raid sul suolo russo dall’inizio della guerra.

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che l’attacco potrebbe ostacolare i negoziati, senza annunciare una risposta concreta all’offensiva mirata a rallentare la catena di approvvigionamento di carburante dell’esercito russo. “Ovviamente questo non è qualcosa che si possa dire che crei condizioni amichevoli per lo svolgimento dei negoziati”, ha detto Peskov.

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha affermato di non poter confermare o smentire le notizie sul coinvolgimento dell’Ucraina nell’attacco di oggi, perché non disponeva di informazioni militari. “Non confermerò né negherò questa informazione”, ha detto Kuleba aggiungendo che l’Ucraina sta conducendo operazioni difensive per respingere l’invasione russa e che ciò non significava che dovesse assumersi la responsabilità di “calcoli” catastrofici e di tutti gli sviluppi che si verificano in Russia.

Il dubbio, secondo molti commentatori ucraini, è che l’attacco sia stato eseguito sotto falsa bandiera per giustificare la prossima mobilitazione militare russa o per cercare di portare un impatto negativo ai negoziati in corso.

In un video postato sui social media, si vede l’attacco da parte di un elicottero dotato di missili aria-terra e poi un grave incendio con fiamme che hanno raggiunto decine di metri. Ma altri video mostrano elicotteri usati sia dalle forze ucraine che da quelle russe in volo nella regione.

Giovedì sempre a Belgorod, c’è stata un’esplosione che ha causato il ferimento di quattro militari in un deposito di armi, sollevando dubbi sul fatto che alcuni sabotatori stessero prendendo di mira la città, diventata un importante hub per le unità militari russe coinvolte nell’invasione dell’Ucraina.