Gli USA vogliono processare Putin per crimini di guerra. Mosca risponde: “Anche gli USA per i crimini in Jugoslavia e in Iraq”

Sembra che la contemporaneità e la storia più recente facciano a gara sulle atrocità commesse nel presente e nel passato prossimo.

il massacro di Buha

Dopo la visita all’ospedale di Bucha, in seguito agli orrori commessi dall’esercito russo, Zelensky ha accusato i soldati russi di essere “macellai” in seguito alla scoperta di orribili torture. Quindi, il presidente ucraino ha rivolto un videomessaggio alle “madri russe” dicendo: “”anche se avete cresciuto dei saccheggiatori, come possono essere diventati anche dei macellai?”.

Il Presidente USA Joe Biden intanto, chiede un processo per crimini di guerra contro Putin, supportato in questa decisione dall’ Alto Commissario per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, parla di “possibili crimini di guerra”.

A queste esternazioni, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha risposto: “Se gli americani vogliono investigare i crimini di guerra, comincino con i bombardamenti sulla Jugoslavia e l’occupazione dell’Iraq. Non appena finiscono, possono passare ai bombardamenti nucleari sul Giappone”.

Giardini pubblici di Buha – una ridente città, prima dell’orrido massacro degli ultimi giorni

Volodymyr Zelensky para di “Olocausto del nuovo millennio”, dopo aver trovato le fosse comuni in cui ci sono decine di corpi di cittadini del villaggio uccisi. Sia Zelensky che Biden hanno impiegato il termine “macellai” per definire i russi, chiamandoli “assassini, torturatori, stupratori, saccheggiatori”; il Papa ha commentato la guerra fratricida parlando dello “spirito di Caino”; il sindaco di Mariupol ha affermato che il 90% della città assediata è stata distrutta, mentre numerosi segni di violenza sono sulla strada tra Irpin e Bucha.

Spaventa, tuttavia, quanto annunciato dal reggimento Azov, che anziché parlare di pace e di resa dichiara “per questo ci può essere solo la morte. Morte e nessun perdono”. 

La condanna da parte dell’Unione europea è accompagnata dal fermo sostegno dell’Ucraina e dall’elaborazione di ulteriori sanzioni contro la Russia. Il rischio di degenerare in un conflitto mondiale spaventa.