La  stazione ferroviaria di Kramatorsk, nella regione di Donetsk, in una zona controllata dall’esercito ucraino, è stata bombardata. Sono state uccise almeno 50 persone mentre altre 98 sono state ferite. Le scene che si presentano nelle foro e nei video che arrivano dalla stazione sono terribili e mostrano numerosi corpi riversi per terra in pozze di sangue, ma anche valigie, effetti personali sparsi, cadaveri coperti da lenzuola insanguinate. L’Ucraina ha incolpato la  Russia dell’accaduto, e stando alle parole dell’analista Michael Horowitz riportate da Il Post, si tratta di un’ipotesi ragionevole: “Le stazioni ferroviarie vengono colpite regolarmente dalla Russia. Lo stesso ministro della Difesa russo ha riferito di un attacco compiuto ieri contro una stazione ferroviaria nella regione di Zhytomyr. Di recente ci sono stati attacchi contro altre stazioni ferroviarie del Donbass”.  È proprio in questa regione che gli sforzi russi si concentreranno da ora in poi, la regione che il presidente Vladimir Putin vorrebbe riuscire ad annettere e controllare. 

Il Cremlino ha nuovamente negato le accuse, affermando che “Kiev dovrà rispondere del bombardamento a Kramatorsk, ci sono prove evidenti”. Le autorità russe hanno poi invitato gli altri paesi a smettere di inviare armi in Ucraina e indura “al rifiuto di metodi di combattimento inammissibili”.

Di prove evidenti tuttavia non ce ne sono, il missile usato è il Tochka-U, in dotazione a entrambi gli eserciti. L’Ucraina però continua ad accusare Mosca. La portavoce dell’amministrazione regionale di Donetsk Tetiana Ihnatchenko ha dichiarato: “Per ogni vita uccisa, la Russia risponderà davanti alla legge. Le evacuazioni sono in corso dal 26 febbraio, e i russi sapevano che migliaia di persone sono lì ogni giorno”.

Anche il presidente Volodymyr Zelensky si è espresso, su Telegram: “Mancando loro la forza e il coraggio di confrontarsi con noi sul campo di battaglia, stanno cinicamente distruggendo la popolazione civile. È un male che non ha limiti. E se non sarà punito, non si fermerà mai”.