Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba ha dichiarato che “A Mariupol la situazione è terribile, la città non esiste più”; il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, riferisce di arruolamento forzato nel Donbass per tutti i maschi fra i 18 e i 60 anni; il governatore della regione di Mykolaiv, Vitaliy Kim, riferendo di una sparatoria avvenuta a Nova Kakhovka, parla di scontri a fuoco fra le due forze militari teoricamente alleate, ovvero l’esercito russo e separatisti del Donbass, ma la fonte non è verificata; secondo il governatore di Lugansk, una chiesa sarebbe stata bombardata dai russi a Severodonetsk, la domenica delle Palme (secondo la , Chiesa ortodossa Pasqua sarà domenica prossima).

Nel frattempo, il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, che ieri, insieme ad alcuni parlamentari ucraini, prima della Veglia, ha avuto un breve colloquio privato con papa Francesco, ha dichiarato a Rai1: “dovete capire che non c’è una guerra tra la Russia e l’Ucraina ma la guerra è tra i soldati russi e tutto il mondo civile” e che “L’Ue deve fornire armi all’Ucraina”.

Intanto, i separatisti filorussi del Donetsk hanno dichiarato di aver ucciso il comandante della brigata dei marine, colonnello Volodymyr Baranyuk, oltre a cinquanta militari ucraini. L’agenzia governativa russa Ria Novosti ha dichiarato: “nella notte tra l’11 e il 12 aprile, un gruppo di militari della 36a brigata di Marina ucraina ha tentato una sortita dall’impianto siderurgico Ilyich. Ma l’azione è stata sventata dalle forze speciali della Dpr”, cioè dalle milizie separatiste.

Intanto, il governo ucraino ha completato il questionario per ottenere lo status di Paese candidato all’adesione all’Ue.

Zelensky ha dichiarato che non cederà il Donbass e l’Ucraina ha avviato le trattaove per l’ingresso nell’Ue. Per adesso, nessuna trattativa di pace sembra vicina.