Crea serio timore il moltiplicarsi di  casi di sospetta epatite acuta pediatrica di origine sconosciuta che colpisce i bambini sotto i dieci anni, in tutto il mondo.

L’ultimo di 7 casi in Italia si sarebbe verificato nelle scorse ore a Prato, come confermato dall’Asl Toscana Centro: il piccolo paziente ha tre anni ed è stato portato in ospedale nel pomeriggio di giovedì, ed è ora ricoverato all’ospedale Bambino Gesù di Roma: potrebbe rischiare la necessità del trapianto di fegato.

Le epatiti sono ancora “di natura da definire”, avvengono fra bambini sotto i dieci anni, anche perché il 77% dei bambini è risultato positivo a una forma di adenovirus, una famiglia di virus comuni che prevalentemente causano semplici raffreddori; avvengono in forme acute; il ministero della Salute spiega che ogni anno ci sono casi di epatiti la cui origine non è nota ma è la frequenza di queste segnalazioni che ha fatto scattare l’allerta.

Sono oltre cento i piccoli pazienti in diversi Paesi del mondo ad essere afflitti; tra le cause ipotizzate, l’indebolimento del sistema immunitario durante i lockdown.

Il primo allarme è avvenuto il 12 aprile nel Regno Unito, ma sono stati segnalati casi anche in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, saranno necessari ulteriori ricerche per “determinare l’eziologia di questi casi per guidare ulteriori azioni cliniche e di salute pubblica. Eventuali collegamenti epidemiologici tra i casi potrebbero fornire indicazioni per rintracciare l’origine della malattia. Le informazioni temporali e geografiche dei casi, così come i loro contatti, dovrebbero essere esaminati per potenziali fattori di rischio”.