Il rettore Boas Erez dell’Università della Svizzera italiana (USI) lascerà la guida dell’istituto per «divergenze di vedute» sulla gestione amministrativa, come riporta il sito bluewin.ch.

Inizialmente, si era individuata come causa principale delle dimissioni, la politica locale, ma, in seguito alle inchieste della RSI, sarebbe emerso che la stessa non c’entra; quanto piuttosto ilmiotivo sarebbe da ricercarsi nella gestione dell’Università gestita sia dal rettorato che dal Consiglio dell’Università, quest’ultimo rafforzatosi nel 2019, con una modifica di legge votata dal Gran Consiglio.

Secondo quanto emerso dalla RSI, quindi, Boas Erez non si sarebbe abituato ai cambiamenti, e avrebbe così deciso di interrompere la collaborazione.

Come riferito dalla presidente del Consiglio dell’Università, Monica Duca Widmer, «il rettore, abituato a fare senza dover riferire troppo» non si sarebbe più trovato bene “in un sistema duale che all’inizio non c’era”.

La decisione sarebbe stata, tuttavia, consensuale e le divergenze di vedute sarebbero emerse soprattutto durante la pandemia: Erez, ad esempio, avrebbe scelto di non chiedere il certificato Covid, a differenza di altri istituti.

Erez, da parte sua, non parlerà prima del Dies Academicus, cioè prima del prossimo 7 maggio, come annunciato dal comunicato stampa di venerdì.

Il rettore è anche professore di matematica e, se vorrà, potrà continuare a insegnare matematica nell’istituto. Prima, infatti, essendo rettore veniva esonerato dalle attività di professore. Ora, invece, cadendo il suo ruolo di rettore, resta quello di professore.

Non si sa ancora chi sarà il futuro rettore, per adesso Lorenzo Cantoni, oggi protettore, sarà temporaneamente rettore. Poi, è stato assicurato alla RSI, il concorso sarà aperto a tutti.

Secondo Manuele Bertoli, che le prese di posizione dell’ormai ex rettore dell’Usi non avrebbero influenzato il divorzio con l’Università. Secondo, invece, Piero Martinoli, che – come scrive Ticinonline, è stato l’ultimo rettore con un profilo da tuttofare, incarnando sia la Presidenza del Consiglio universitario che il rettorato – Boas Erez si sarebbe “spinto troppo lontano”, in particolare quelle sulla questione dell’ex Macello, per cui si era proposto come mediatore, o sulla gestione della pandemia”.