Prima ministra finlandese Sanna Marin

La Finlandia ha deciso: vuole aderire “senza indugio” alla Nato. Lo hanno comunicato oggi il presidente Sauli Niinistö e la prima ministra Sanna Marin. La decisione è arrivata  come  risultato dilunghe discussioni che si sono svolte nel corso degli ultimi mesi, a seguito della guerra scoppiata in Ucraina. Stando a quanto riferisce il comunicato del governo finlandese, “c’e’ voluto del tempo per lasciare che il Parlamento e l’intera società prendessero posizione sulla questione. È stato necessario del tempo per stretti contatti internazionali con la Nato e i suoi Paesi membri, nonché con la Svezia. Abbiamo voluto dare alla discussione lo spazio necessario”. E ancora: “L’adesione alla Nato rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia. In quanto membro della Nato, la Finlandia rafforzerebbe l’intera alleanza di difesa. La Finlandia deve presentare domanda per l’adesione alla Nato senza indugio. Ci auguriamo che i passi nazionali ancora necessari per prendere questa decisione vengano presi rapidamente entro i prossimi giorni”. 

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha dunque modificato in modo  significativo il clima e gli equilibri geopolitici in Europa, facendo riemergere lo spettro della paura, soprattutto nei paesi che confinano con la Federazione Russa e che temono un destino simile a  quello dell’Ucraina. Da qui il bisogno di proteggersi: “Il comportamento imprevedibile della Russia è un problema enorme. La Russia è pronta a eseguire delle operazioni che sono ad alto rischio e che porterebbero anche da noi un elevato numero di vittime. […] L’invasione russa dell’Ucraina ha modificato l’ambiente di sicurezza europeo e finlandese, tuttavia la Finlandia non affronta una minaccia militare immediata”, ha dichiarato il ministero degli Esteri finlandese Pekka Haavisto. 

Un percorso analogo è stato intrapreso anche da un altro gigante scandinavo, la Svezia, che pur essendo storicamente neutrale, ora   sta rivedendo la propria posizione. 

Intanto il Cremlino ha commentato quando sta accadendo nel nord Europa dicendo che la reazione di Mosca dipenderà dalla “vicinanza delle infrastrutture dell’Alleanza ai confini” e che in ogni caso la Russia “adotterà le necessarie misure per garantire la propria sicurezza”.