Durante la strage di Uvalde l’11enne Miah Cerrillo si è salvata dalla sparatoria ad opera del killer Salvador Ramos, cospargendosi il sangue di un’amica uccisa, per fingersi morta.
La famiglia della studentessa racconta come la bambina sia ancora sotto shock e “passa la notte in preda alla paura, dicendo al padre di prendere la pistola perché l’uomo verrà a prenderci”.
Dopo la sparatoria, ad opera del 18enne Salvador Ramos – ucciso dalla polizia -, l’11enne è comunque stata trasportata in ospedale e dimessa poco dopo.
Miah, che ora ha il corpo – dal collo alla base della schiena – lacerato da frammenti di proiettile, è scampata al massacro della Robb Elementary School di Uvalde, ma è rimasta traumatizzata. La piccola ha raccontato alla CNN che lei e i suoi compagni stavano guardando il film “Lilo e Stitch” nell’aula delle maestre Eva Mireles e Irma Garcia, quando queste hanno appreso che c’era un killer nell’edificio. Una delle due donne è andata immediatamente a chiudere la porta, ma l’assassino era proprio lì davanti. La piccola studentessa ha raccontato che la sua maestra è rientrata in classe e l’uomo armato l’ha seguita, l’ha guardata negli occhi, le ha detto “buonanotte” e le ha sparato. Quindi, Ramos ha aperto il fuoco, sparando all’altra insegnate e a molti amici di Miah. La piccola afferma che i proiettili le passavano così vicino che i frammenti l’hanno colpita alle spalle e alla testa. Subito dopo, l’omicida è entrato in un’aula adiacente da dove sono arrivati rumori di spari e grida. Poi però, Miah sostiene che l’uomo abbia iniziato a suonare musica, una melodia triste che l’11enne descrive come “un tipo di musica in cui vuoi che la gente muoia”. La giovane e un’amica sono riuscite a prendere il telefono dell’insegnante morta e a chiamare il 911 per chiedere aiuto. Ricorda di aver detto al centralinista: “Per favore, mandate i soccorsi perché siamo nei guai“.