Non si placano le polemiche per l’elenco dei presunti “putinani” d’Italia pubblicati dal Corriere della Sera: i giornalisti e ‘influencer’ accusati di essere al servizio della propaganda del Cremlino, le cui “foto segnaletiche” sono state pubblicate (senza, ovviamente, alcun preavviso) sul quotidiano, annunciano querele contro il direttore del Corriere Luciano Fontana e le due autrici degli articoli, Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni.

Tra essi, il più noto, Alessandro Orsini, docente di Sociologia del terrorismo, dichiara: “farò causa al Corriere della Sera. Anche per tutti i miei colleghi liberi che devono subire le prepotenze di Luciano Fontana. E per i tanti adolescenti che credono in un Paese più libero e onesto di quello in cui viviamo”.

Il dossier segnaletico del Corriere non avrebbe dovuto essere diffuso, e il Sottosegretario con delega all’Intelligence, prefetto Franco Gabrielli, ora placa le polemiche (o cerca di farlo), precisando che al governo non spetta il compito di mettere “in discussione la libera facoltà di prendere le parti dell’uno o dell’altro, rispetto alle questioni internazionali”.

I cosiddetti putiniani sono perlopiù noti al grande pubblico della rete, ai ferventi seguaci di Facebook, Telegram, e altri canali social che veicolano una realtà dalle sfumature differenti rispetto a quelle trasmesse dai canali televisivi nazionali ed europei.