Un festival inedito di evoluzione per sognatori e poeti in una giornata calda ma luminosa, quello di Evanland, svoltosi  dalle ore 16.00 fino a sera, il 1 Luglio a “Carroponte” presso Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, in Italia. Un parco archeologico industriale noto per il museo del MIL, piuttosto spartano nel suo estendersi verso il palco, ma dove in estate nella vicina Italia si svolgono manifestazioni e concerti molto frequentati. 

Il nome per esteso di questo “Festival internazionale del mondo interiore” rende l’idea di quello che la produzione di Massimo Levantini per Baobab Music, ha voluto mettere in scena: un grande happening con un programma fittissimo di ospiti ed intenti ed il concerto del cantante italiano Giò Evan serale, tra pace, musica e gioco ed una suggestione forse in più: la poesia.

Il nome del festival ha origine ovviamente dal suo protagonista e ne sottolinea il contesto, ma è anche workshop, mercatini e piante sonore, incontri, laboratori, spettacoli, letture, pratiche, giochi per grandi e piccini e la presentazione del nuovo libro di questo cantautore poeta.

Come recita il sito internet: “[….] abbiamo immaginato un punto di ritrovo tra persone brillanti. Abbiamo sognato un appuntamento tra artisti, scrittori, filosofi, ricercatori, maestri spirituali, sciamani, viaggiatori, poeti, psicologi. Ci siamo chiesti cosa accadrebbe se per un intero giorno, anime con lo stesso intento di percorso si lo dovessero ritrovare a mangiare insieme, a giocare, a confrontarsi, a dialogare e praticare esercizi di crescita personale. Abbiamo fantasticato sulla magia che potrebbe scaturire, se, persone interessate alla crescita spirituale, emotiva e intellettuale, si incontrassero tutte nello stesso punto, lo stesso giorno […]”.

E varcare i cancelli della manifestazione è veramente come entrare nel magico mondo di Giò Evan  fatto di persone, incontri, abbracci, sorrisi e scelte di vita importanti.

Tra gli ospiti presenti nelle varie aree con postazioni talk e stand, si segnalano alcuni: per esempio l’organizzazione Still I Rise che è presente anche nella Svizzera Italiana e che ha portato sul palco la propria testimonianza: l’obiettivo di offrire educazione e protezione ai minori vulnerabili, parlando con la voce di Nicolò Govoni  della scuola appena aperta nella Repubblica Democratica del Congo.

Oppure  Tamara Krisana che è una operatrice olistica e counselor in costellazioni familiari che ha ideato un percorso sul sentire e muoversi nel proprio corpo, ascoltando la propria anima in una conferenza interattiva mettendo in scena se stessi.

Inoltre Subodha Schaibel, musicista e cantante che con la meditazione ed il suono, attraverso un canto che è ricerca personale, ha coinvolto i partecipanti in una vera e propria session e poi tra tutti, in serata, lui:Giò Evan,che sale sul palco portando mente e voce insieme, suono e sperimentazione narrativa, arrivando in alcuni momenti quasi al silenzio attraverso il suono ed il canto, come da dietro le quinte di un palcoscenico, come un suggeritore della vita, che  cerca di proclamarne la bellezza e la celebrazione.

Concludendo, con Evanland ha avuto davvero moltissimi protagonisti che si sono avvicendanti nelle ore, un festival nato per occuparsi interamente dell’evoluzione personale e che pare esserci riuscito..

Una giornata intera tra relatori appassionati, artisti italiani e internazionali  e musicisti che , con Giò Evan, hanno condiviso in orari diversi il palco ma che erano li’, tutti insieme, quasi ecumenicamente, come la dedica che la cantante Caterina ha fatto a fine del suo intervento suonando l’inedito che Già Evan le ha scritto. E così, proponendo  la stretta relazione con il pubblico ecco che Evanland, prima edizione , è stato un successo che promette nuovi appuntamenti. Perchè di sognatori (e poeti) ne è davvero pieno il mondo.