Il “Decreto aiuti” interviene sui Centri per l’impiego anche in relazione alla gestione della condizionalità per il godimento del reddito di cittadinanza. I 5 Stelle non lo hanno voluto votare, e l’Italia, adesso, è a rischio.

Mattarella avrebbe detto a Mario Draghi: «Qualunque cosa succeda, tu da Palazzo Chigi non ti muovi… Ci siamo capiti?». Non certo il lessico tipico del presidente della Repubblica, ma a Roma è di nuovo crisi. Si è votato, infatti, sul decreto Aiuti, ma il governo ha la fiducia al Senato anche senza il M5s.

I 5 Stelle, infatti, non hanno partecipato alla votazione di Palazzo Madama, difendendosi dall’accusa di irresponsabilità, e rimbalzando l’accusa a “chi non dà risposte al Paese”.

Il capo del governo, allora, ha annullato il consiglio dei ministri ed è andato direttamente dal capo dello Stato. l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, si augura che “Draghi prosegua” perché  “serve continuità”; assediato dai giornalisti mentre lasciava la propria abitazione, il leader del M5s Giuseppe Conte ha dichiarato: “Se noi prendiamo degli impegni con governo, Parlamento e cittadini e siamo coerenti, chi si può permettere di contestare questa linearità e questa coerenza? Non chiediamo posti, nomine, nulla, ma chiediamo ovviamente di rispettare un programma definito all’inizio: transizione ecologica e urgenza della questione sociale che adesso è esplosa. O ci sono risposte vere, strutturali e importanti opporre nessuno può avere i nostri voti” e poi, ha aggiunto: “il M5s ha dato sostegno a questo governo sin dall’inizio con una votazione” ma “se si crea una forzatura e un ricatto per cui norme contro la transizione ecologica entrano in un decreto che non c’entra nulla, noi per nessuna ragione al mondo daremo i voti”.

Anche Salvini ha voluto dire la sua e, mentre lasciava gli uffici del Senato ha detto che la Lega “sta lavorando per un intervento fiscale ad hoc per le famiglie”.

Ora, con la crisi di governo innescata dal Movimento 5 stelle, si rischia lo Spread. La decisione del M5s di non votare la fiducia al decreto Aiuti in Senato, ha visto lo spread tra rendimenti dei titoli di Stato decennali italiani e tedeschi nuovamente in crescita. Le Borse europee sono già in ribasso per i timori che sullo scenario inflazionistico vada a innestarsi anche una profonda recessione.

Con una crisi di governo, infatti, ci saranno maggiori costi di finanziamento sia per lo Stato, che si indebita a tassi più alti, sia per le imprese familiari.