Saroise Ronan è perfettamente calata nella parte di Maria Stuarda. La celebre regina cattolica, martire per il Settecento e l’Ottocento romantico (Vittorio Alfieri e Schiller la tragediarono encomiabilmente), è interpretata dalla giovane ma affermata attrice (24 anni, vanta già due Oscar per precedenti interpretazioni, candidata alla miglior attrice) mentre la fredda e glaciale Elisabetta I ha il volto di Margot Robbie, anch’ella giovane e plurirpremiata (28 anni, candidata alla miglior attrice non protagonista) che per l’occasione indossa un naso finto. 

Margot Robbie interpreta Elisabetta I

Il film si apre sulla scena finale, quando Maria sta per essere condannata a morte. Indi, a ritroso, si ritorna dapprima al suo ritorno dalla Francia in Scozia, dall’ instaurasi di lei, giovanissima vedova, sulle Higlands, e della sua crescente, distruttiva pretesa, di regnate sul suolo britannico, in quanto ultima Stuard, cattolica, di sangue reale.

Saorise Ronan interpreta Maria stuarda, la protagonista

 

Elisabetta I non lascia attendere la propria risposta. Maria dovrà sposare un nobile a lei, Elisabetta, fedelissimo, così da poterla controllare. La giovane scozzese risponde. Accetterà, ma ad una condizione: essere nominata erede di Elisabetta. I giochi di potere e le crude convenzioni rimbalzano come in un gioco mortale, sullo sfondo della dura ragion di stato. Due donne, entrambe regine, per un unico trono, in una spirale sempre più drammatica di amore e potere.

Maria è orgogliosa, innamorata, madre. Elisabetta è dominata da una forza androgina, ama in segreto (ma non fino in fondo) e si ritiene sterile. Mentre Elisabetta rifiuta di sposarsi per cedere il trono d’Inghilterra a un marito, Maria si sposa (il marito se lo sceglie lei, e solo perché è uno Stuard) con l’unica intenzione di concepire un erede maschio, per poi fare imprigionare il marito (Jack Lowden, che abbiamo ammirato nella miniserie televisiva della BBC Guerra e Pace) quando questi, complice e passivo della corte, firma l’assassinio del menestrello italiano Davide Rizzio (curiosamente e inopportunamente interpretato dal portoricano Ismael Cruz Córdova).

Accomunate dal destino di regnare, le due donne sono vittime di una corte oppressiva e bellicosa, ma soltanto una di esse avrà il destino (e la fortuna) di prevalere, mentre dell’altra regnerà il figlio.

La storia, è cosa nota. La tragedia anche. Ma gli attori sono veramente molto bravi. E passino pure qualche licenze quali la presenza esotica di molti messaggeri africani (nella Scozia del tempo poco presenti) e qualche scena erotica di troppo.

Scozia, finezza, guerra e orgoglio. E una musica emozionale.