Il leader nordcoreano Kim Jong Un, ha affermato che la Corea del Nord si è liberata del Covid. Durante una riunione tenutasi mercoledì a Pyongyang con funzionari sanitari e migliaia di scienziati, Kim ha ordinato l’allentamento delle misure preventive soltanto tre mesi dopo che il suo regime ha ammesso per la prima volta che ci sono stati casi di infezione da coronavirus nel Paese, e ha descritto il bilancio ufficiale delle vittime del Nord Corea di “sole” 74 persone come un “miracolo senza precedenti nella storia della comunità sanitaria mondiale”.

“La lunga guerra della quarantena è finalmente finita e oggi siamo in grado di dichiarare solennemente la vittoria”, ha detto Kim, elogiando lo spirito collettivista di tutti i nordcoreani e ringraziando i funzionari statali per aver obbedito agli ordini, dimostrando che le politiche del regime erano corrette.

Se fosse vero, è una vittoria che metterebbe in dubbio l’attuale risposta Covid della Cina. Infatti, il fatto che uno stato come la Corea del Nord possa cavarsela con la crisi senza fare affidamento a misure restrittive prolungate, rende impossibile capire la severa politica zero-Covid cinese.

Secondo i ricercatori di Seoul, i nordcoreani non hanno la capacità di condurre test di massa per Covid, quindi le loro cifre ufficiali non sono certo attendibili. Le scarse infrastrutture sanitarie nordcoreane, erano mal preparate a far fronte a un grave focolaio, e il regime ha insistito sul fatto di non aver registrato un solo caso di Covid-19 nei primi due anni della pandemia.

Allo stesso evento di mercoledì, l’influente sorella di Kim, Kim Yo Jong, un’alta funzionaria del regime, ha riferito che suo fratello era stato gravemente malato di febbre alta durante la quarantena, come confermato anche dall’agenzia ufficiale di stampa coreana KCNA, evidenziando il fatto che non si sia sdraiato nemmeno per un secondo pensando solo alla sua responsabilità per le persone e il paese.

Kim Yo Jong ha anche accusato la Corea del Sud di “crimini contro l’umanità” per lo scoppio della pandemia a causa dei volantini di propaganda, a suo dire, impregnati di Covid-19 che sono stati lanciati oltre il confine grazie al sorvolo di una mongolfiera. “La Corea del Sud sta cercando di approfittare della crisi sanitaria mondiale e schiacciare il nostro paese. Se i nemici continuano a fare cose pericolose, introducendo il virus nel nostro paese, risponderemo ovviamente non solo sradicando il virus ma anche sterminando i bastardi dell’autorità sudcoreana”, ha dichiarato la sorella di Kim.

Gli esperti ovviamente hanno fornito una spiegazione più credibile per l’epidemia, illustrando la tesi che il virus è entrato in Nord Corea attraverso il traffico di merci nel confine con la Cina, diffondendosi dopo una parata militare e altri grandi raduni. A metà maggio, come hanno riportato (in modo insolito) alcuni funzionari statali, molte persone sono sfuggite all’isolamento e hanno preso d’assalto le farmacie in mezzo alla carenza di medicinali.

Gli economisti sono convinti che il regime ha fatto questo annuncio ora perché vuole riprendere il commercio con la Cina, dove, nonostante tutto, i casi di infezione Covid-19 stanno nuovamente aumentando e Pechino ha riaffermato il suo impegno per la strategia zero-Covid.