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Il Sindaco Borradori offre a Ticinolive un’intervista specchio tra presente e futuro, obiettivi ottenuti e prossimi progetti

Intervista di Chantal Fantuzzi

Signor Sindaco farebbe un bilancio di questi quasi 4 anni del Suo mandato?
Sono soddisfatto di quanto abbiamo fatto, dei risultati raggiunti, anche se sono consapevole che molto rimane ancora da fare. Gli obiettivi che ci siamo prefissati sono chiari e li raggiungeremo.
In questi anni abbiamo agito: con un lavoro concreto ed efficace abbiamo rimesso in sesto le finanze, riorganizzato i dicasteri, allestito un Piano finanziario (che a Lugano mancava da sempre) e delle Linee direttive a fungere da bussola. Abbiamo poi operato una riforma radicale dell’amministrazione. Parlando con politici e colleghi del resto della Svizzera sento ammirazione nei nostri confronti. Una città che ha saputo rialzarsi dopo anni di gravi difficoltà e migliorarsi al suo interno esce con un’immagine rafforzata.
Per usare una metafora, direi che siamo riusciti a rimetterci in piedi e siamo più forti di prima. Grazie al lavoro fatto c’è ora spazio per l’ottimismo.
Abbiamo operato un deciso cambiamento di rotta rispetto al passato. La nostra impostazione si sta rivelando vincente, anche se sono stati necessari dei sacrifici.

Marco Borradori (attuale Sindaco di Lugano) e il suo predecessore Giorgio Giudici

Ad esempio?
Il Rigore finanziario, in primis.
Abbiamo dovuto agire in contemporanea sulle entrate e sulle uscite. Per quanto riguarda le prime, il moltiplicatore d’imposta è stato aumentato dal 70% all’80%. È stata una misura drastica e dolorosa, ma purtroppo inevitabile. Per quanto riguarda le spese, invece, è stato indispensabile intervenire con decisione per contenerle, riducendo in alcuni casi i servizi offerti.
Va detto che Lugano ha sempre fornito delle prestazioni eccellenti ed è stato quindi necessario far comprendere ai cittadini che si poteva rinunciare all’ottimo e accontentarsi del buono e del dignitoso.
Come giudica invece l’amministrazione più che ventennale del suo predecessore, Giorgio Giudici?
Non mi piace giudicare i miei predecessori così come non mi sono mai espresso sull’operato di chi è venuto dopo di me. Reputo poco elegante (specie in mancanza di un confronto diretto) formulare giudizi.

Al Municipio la Lega è in maggioranza. Quali sono al suo i rapporti, le dinamiche e i progetti per il futuro, nell’esecutivo?
Siamo in maggioranza sì, ma relativa, ovvero 3 municipali della Lega su 7, quindi non possiamo e non vogliamo fare il bello e il brutto. I rapporti all’interno dell’Esecutivo sono buoni, si lavora. Abbiamo stabilito un programma e degli obiettivi per i prossimi anni, con un occhio attento alla progettualità ma anche al debito pubblico, che è molto elevato.
Quanto ai progetti, le dico questo, senza volere essere esaustivo. Il Polo turistico congressuale al Campo Marzio sarà un elemento di crescita economica e ci consentirà di posizionarci molto bene nel settore del turismo congressuale, e non solo. Il Polo sportivo, tra le altre cose, si inserirà a pieno titolo nella grande riqualifica urbana di Cornaredo. Vi è poi il progetto Mizar, centro di ricerca nel settore biomedico, con attività ad alto valore aggiunto e con notevoli potenzialità di sviluppo. Ricordo anche la stazione di Lugano, con la riorganizzazione della viabilità, le sue infrastrutture e l’ampia riqualifica urbanistica che comporterà.
Non solo i progetti di ampio respiro, ma anche le opere meno appariscenti, che però toccano e migliorano concretamente la vita quotidiana del cittadino, sono fondamentali. Anche qui il Municipio sta investendo molto.

In che cosa consiste la Riforma dell’Amministrazione?
In sintesi abbiamo fatto una valutazione a tappeto di tutta l’amministrazione comunale per migliorarne l’efficacia e l’efficienza e per renderne più trasparenti i processi interni, a tutto vantaggio del cittadino, che deve essere sempre al centro dell’attività dei nostri collaboratori.

Come vede il problema “Frontalieri”?
Poco più di una decina di anni fa i frontalieri erano 30mila, adesso sono circa 60 mila.
Il Ticino deve loro molto, ci sono settori che senza la manodopera italiana si sarebbero quasi arrestati. Ora che i frontalieri lavorano anche nel terziario c’è da noi la percezione diffusa che sul mercato del lavoro il ticinese venga sostituito dal frontaliere e che quindi nel flusso di questi ultimi risieda uno dei motivi, se non il motivo principale della carenza di lavoro. Ne conseguono amarezza e difesa a riccio.

D’altra parte è comprensibile che dal Nord Italia (dove il lavoro scarseggia) si cerchi di trovare lavoro qui da noi. Il problema sta semmai nel fatto che in Ticino vi siano aziende, datori di lavoro e privati che impiegano i frontalieri anziché i Ticinesi per una mera questione finanziaria.

Lega dei Ticinesi e Lega Nord/Lega Lombarda. Quali sono le analogie?
Entrambi i movimenti sono nati sull’onda di una protesta, con il cambiamento come obiettivo. Entrambe le Leghe oggi sono consolidate nelle rispettive realtà locali. La maggioranza relativa nel Governo cantonale sta a dimostrare la solidità e il carattere non effimero della Lega dei Ticinesi.

Flavio Maspoli e Giuliano Bignasca (foto CdT)

Che cosa, nella Lega dei Ticinesi è cambiato dalle origini ad oggi?
I due leader principali (Giuliano Bignasca e Flavio Maspoli) sono deceduti e questo è stato il cambiamento più doloroso. In particolare la scomparsa del Nano è stato un colpo durissimo che avrebbe potuto avere delle conseguenze devastanti.
Così non è stato e, malgrado le previsioni un po’ interessate di molti, la Lega è riuscita a mantenersi ai vertici, e addirittura a diventare più forte.

Cosa pensa del “leghismo ecologico” di Claudio Zali?
Dopo la morte di Bignasca, siamo riusciti a trovare delle persone di valore. Claudio Zali è una di queste. Salito al Governo sostituendo Barra, che a sua volta aveva sostituito me, si è presentato con un’impronta ecologica decisamente marcata. Personalmente la cosa non mi ha disturbato, anzi, rientra nel concetto di libertà che nella Lega ha sempre trovato ampio spazio.

Claudio Zali

Lei è d’accordo coi provvedimenti ecologici per ridurre le polveri sottili?
In linea di principio si, questi provvedimenti li avevo applicati per primo io, quando ero in Governo. I provvedimenti d’urgenza servono a sensibilizzare la popolazione. Rimane in ogni caso fondamentale lavorare con misure strutturali sul medio e sul lungo termine.

Cosa pensa del provvedimento “Via sicura”?
Nata per una buona causa, la sicurezza e l’incolumità delle persone che si spostano sul territorio, “Via Sicura” è scivolata verso sanzioni troppo severe e verso automatismi piuttosto discutibili contro chi commette infrazioni alla guida.
Eccessi che hanno sollevato molte critiche. Probabilmente è giunto il momento di valutare e introdurre dei correttivi: è giusto sanzionare chi sbaglia, ma occorre farlo con ragionevolezza, ponderando tutti i fattori soggettivi che il meccanismo di automatismo rende invece difficile fare.

Cosa pensa del vicesindaco Bertini? Vede in lui un possibile rivale per le elezioni 2020?
Per intanto è un collega di lavoro, nel 2020 si vedrà.

LAC. Lugano, Arte e Cultura. Letteralmente. Cosa ne pensa?
Il LAC è diventato subito un elemento centrale nella vita cittadina Ha senz’altro colpito nel segno raggiungendo in breve tempo il proprio obiettivo: dare un contributo importante alla crescita culturale di tutti noi, costituire un elemento di attrazione e divenire un luogo di incontro, dove si sta bene.

Lugano presenta una notevole apertura internazionale, (rispetto all’Italia, più chiusa)…
Non so dirle se l’Italia è più o meno chiusa. So però che Lugano ha da sempre una vocazione internazionale, luogo di incontro di genti, commerci, idee e stimoli, per via anche della sua collocazione geografica molto centrale, che ne fa una sorta di cerniera tra il Nord ed il Sud delle Alpi, tra la realtà germanofona e quella lombarda.

E riguardo alle nomine del Lac?
Confido in una conclusione in tempi non troppo lunghi, che ci consenta di superare le divergenze emerse durante le sedute di Consiglio Comunale dello scorso ottobre. Sarebbe importante per il bene del LAC e per un rapido avvio dell’attività del suo Consiglio Direttivo.

Il Sindaco Marco Borradori con Armida Demarta, Fondatrice e Ideatrice di POESTATE, Festival Internazionale dal 1997

Cosa pensa riguardo al ventennale e sempre nuovo festival di POESTATE?
POESTATE è una scommessa vinta di Armida De Marta e nel 2016 ha doppiato la boa dei 20 anni grazie alla tenacia della sua ideatrice. Si svolge sull’arco di tre serate (che per il ventennale sono state molte di più) e ha la peculiarità, tra le altre, di vedere sul palco sia artisti emergenti che protagonisti della scena culturale già noti.

Per concludere, come vede la sua Lugano?
Io le voglio troppo bene, il mio giudizio non è per nulla imparziale (ride N.D.R). Ritengo che sia una città splendida, dove è bello vivere. Frizzante per le sue attività, accogliente per i suoi cittadini e i turisti. Il paesaggio è una meraviglia, con il lago e i monti a incorniciare la Città. Chiaro che non dobbiamo adagiarci sugli allori, al contrario dobbiamo continuamente impegnarci per ottenere il meglio. Si deve lavorare per migliorare, sempre.