Le autorità russe hanno aperto un’indagine sull’incidente che, secondo il Comitato Investigativo della Federazione Russa, sarebbe un attentato. Il Comitato infatti ha affermato che l’esplosione sarebbe stata causata da un ordigno installato a bordo dell’auto.

La giovane era il numero 244 delle 1331 persone sanzionate dall’Ucraina e dall’UE. Era anche stata sanzionata dal Dipartimento del tesoro USA, in quanto direttrice del sito United World International (Uwi) con l’accusa di disinformazione.

Aveva 30 anni, era laureata in filosofia e si stava affermando come analista geopolitica, seguendo le orme del padre, era divenuta opinionista politica per il Movimento Eurasiatico Internazionale, guidato da suo padre.

Darya Dugin, figlia del noto filosofo e ideologo, è morta in un’esplosione. La sua auto è stata fatta saltare in alto forse dall’intelligenceucraina. Secondo il Comitato Investigativo della Federazione Russa, si tratterebbe senza dubbio di un attentato. Eppure, Kiev nega.

Darya Dugina era insieme al padre, avrebbe dovuto essere alla guida. Le autorità russe hanno aperto un’indagine sull’incidente che è avvenuto nei pressi del villaggio di Velyki Vyazomi, alla periferia di Mosca.

Darya Dugina e suo padre Aleksandr Dugin tornavano da da un evento pubblico, avrebbero dovuto viaggiare sulla stessa auto, ma Dugin avrebbe all’ultimo istante preso un altro veicolo.

La conducente dell’auto che avrebbe dovuto essere di suo padre (Dugin stesso sarebbe stato l’obiettivo), è morta così.

In un video, Aleksandr Dugin appare con le mani nei capelli sulla scena dell’esplosione, appena resosi conto della morte della figlia.

Darya Dugina viaggiava su una Toyota Land Cruiser Prado, di proprietà del padre. L’esplosione, riferisce la Tass, è avvenuta nell’area di Bolshiye Vyazemy, nella periferia di Mosca.

La portavoce degli esteri Zakharova ha dichiarato: “se la pista di Kiev è confermata, si tratta di terrorismo di stato”.

Anche secondo il leader della Repubblica popolare filorussa di Donetsk, Denis Pushilin, ci sono “terroristi del regime ucraino” dietro l’incidente e “i terroristi del regime ucraino, cercando di eliminare Aleksandr Dugin, hanno fatto saltare in aria sua figlia”.

Secondo invece il consigliere presidenziale ucraino, Mikhail Podolyak l’Ucraina “non ha nulla a che fare” con l’autobomba che ha ucciso la figlia di Aleksandr Dugin. Podolyak ha dichiarato: “non siamo uno Stato criminale, come la Federazione russa, e tanto meno uno Stato terrorista”.

Aberranti, infine, i commenti di chi esulta per la morte di una ragazza putiniana come il padre e figlia di un filosofo indubbiamente filorusso.