Cinque anni fa

La frana di 4 milioni di metri cubi ha sconvolto Val Bregaglia e in particolare il Pizzo Cengalo.

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Per ragioni di sicurezza gli abitanti di Bondo, Promontogno, Sottoponte e Spino sono stati evacuati mentre la strada cantonale tra Stampa e Castasegna è stata chiusa in entrambe le direzioni.

La Rega ha portato in salvo diversi escursionisti che sono stati intrappolati su un sentiero a causa di una frana. Secondo i media anche tutte le persone presenti nei rifugi di montagna sono state trasportate con l’aiuto degli elicotteri. Per ora non si ha notizia di morti o dispersi ma vista la vastità della zona non sono opzioni da escludere completamente. I danni invece ammontano a 12 edifici distrutti e circa 100 sfollati che non potranno tornare nelle loro case fino a che la situazione non sarà valutata nuovamente. La valutazione è programmata per oggi.

La sindaca di Bregaglia Anna Giacometti ha dichiarato: “Il geologo ci aveva consigliato di attivare le misure di sicurezza, cosa che abbiamo fatto. Ma nessuno si aspettava che una nuova frana sarebbe caduta così presto e con questa importanza”.

Il Pizzo Cengalo aveva già presentato nelle scorse settimane segni di cedimento e la colpa a quanto pare sarebbe da attribuire al riscaldamento globale che compromette il permafrost delle Alpi e di conseguenza fa aumentare il rischio dei franamenti. Secondo il portale Ticinonline, negli ultimi 25 anni nelle Alpi si sono osservate almeno 6 frane con volume al di sopra di un milione di metri cubi, ovvero “più di quante se ne siano contate nei 100 anni precedenti”.