La campagna elettorale italiana si gioca anche col fuoco. Di fronte alla prospettiva di ritornare a scaldarsi con fuoco e legna, le ardenti fiamme del gelido inverno diventano una potente arma politica. E così, la campagna elettorale si gioca a tutto gas. Gasa per primo Salvini, che focoso annuncia: “l’Europa ha imposto le sanzioni? Bene, come per il covid, hanno imposto giustamente le chiusure, scuole, negozi, fabbriche, tutto e hanno messo anche centinaia di miliardi di euro per aiutare chi aveva il negozio chiuso. Adesso è uguale. Bruxelles ha deciso le sanzioni, e io le ho approvate, ma Bruxelles ci dia tutti i soldi necessari per aiutare i lavoratori di questo Paese e aiutare i pensionati a pagare la bolletta ed accendere il riscaldamento a novembre”. Una saggia e ridicola dimostrazione di abilità nel tenere i piedi in due scarpe: prima putiniano convinto, si era scagliato con ardore savonaroliano contro i primi bombardamenti russi all’Ucraina, aveva approvato le sanzioni contro la Russia per mantenere salda la propria posizione europea (e per poter dichiarare di non indossare più la maglia con la faccia di Putin) ed ora con un ardito dietro-front si scaglia (nuovamente) contro l’Unione Europea.
Di Maio non perde l’occasione di dimostrare, per una volta, di aver capito, e così dichiara in TV: “Anche la Lega ha impegnato il governo a varare le sanzioni e ora fa finta di essere contro”. Il ministro degli esteri propone così di affrontare il caro delle bollette con i soldi dello Stato. D’altra parte le abilità dell’ex grillino nel trovare i soldi come un prestigiatore trova un coniglio bianco dal cappello a cilindro, è nota: niente pensione per gli esodati, ma reddito di cittadinanza per chi non lavora. Così, ispirandosi allo statalismo più feroce, propone una dittatura economica, per affrontare il problema del gas. Problema che preoccupa un po’tutti, visto che il Nobel per la Fisica Parisi propone di cuocere la pasta a fuoco spento, con coperchio chiuso.
Con lui, l’ex ministra dell’istruzione Azzolina, riemerge contro la Meloni, dichiarando i propri investimenti nel mondo della scuola, ma dimenticando di specificare che tali milioni furono spesi in….plasticosi banchi a rotelle, un investimento con il quale gli alunni dei professionali spesso investivano i professori. 
Ma torna anche in vigore Conte, il prode paladino che durante il Covid tenne segregati gli italici nelle loro infette prigioni. Lasciatosi ormai alle spalle le dichiarazioni di aver studiato tra gli yenkee negli USA, ora dimostra di aver studiato storia, e parla di Restaurazione, dichiarando:”Un po’ tutte le altre forze politiche si stanno predisponendo a una vera e propria Restaurazione. Lo dico perché il Movimento 5 stelle ha avuto una forte carica innovativa. Chi ci voleva fuori, evidentemente, voleva ritornare alla politica del passato, ai privilegi dei politici, ai politici che non rispondono alla magistratura, ai politici che si sentono al di sopra dei cittadini. Questo non lo permetteremo mai”. Nelle parole di Conte non c’entrano conti, duchi e duchesse, né il 1815, né il Congresso di Vienna, né Hugo né i Misérables, e non ci sarà alcuna barricata.
E la Meloni? Lei condanna l’attacco da parte di estremisti dei centri sociali contro il gazebo di Fratelli d’Italia a Milano:”Che questi criminali dal volto coperto lo vogliano o no, FdI è pronta a governare questa Nazione. Perché siamo convinti che gli italiani perbene sono dalla nostra parte”. Da sempre, contro lo squadrismo.