Secondo l’intelligence statunitense, il Cremlino ha pianificato di investire denaro come parte della sua campagna segreta per indebolire i sistemi democratici nel mondo e promuovere le forze politiche “allineate” con gli interessi della Russia.

La notizia è uscita a seguito della decisione del Dipartimento di Stato americano di declassificare alcuni dei risultati della revisione commissionata dai funzionari dell’amministrazione Biden all’inizio di questa estate, per essere condivise con il pubblico e con gli alleati di tutto il mondo cercando così di contrastare la capacità della Russia di influenzare i vari sistemi politici oltre i suoi confini.

Pare che Mosca abbia speso segretamente fin dal 2014 oltre 300 milioni di dollari indirizzandoli a partiti e candidati politici stranieri nel tentativo di condizionare gli eventi politici.

Un documento firmato dal Segretario di Stato Antony Blinken, è stato trasmesso lunedì alle ambasciate e ai consolati statunitensi in più di 100 paesi all’estero, molti dei quali in Europa, esponendo preoccupazioni per le presunte attività di interferenze, suggerendo le misure che gli Stati Uniti e i suoi alleati possono intraprendere per respingere, sanzionare, vietare i viaggi o espellere sospette spie russe coinvolte in attività di finanziamento politico.

Proprio la scorsa settimana, il presidente Biden ha esteso una dichiarazione di emergenza nazionale affrontando la continua minaccia di interferenze elettorali straniere, e la pubblicazione dei dettagli sulla presunta campagna di influenza russa arriva mentre gli Stati Uniti stanno ampliando il loro sostegno militare all’Ucraina nella guerra oramai giunta al settimo mese.  Uno dei modi più efficaci per contrastare questa influenza segreta è esporla.

Il rapporto trasmesso, afferma che il finanziamento politico russo è talvolta supervisionato da funzionari del governo russo ed eseguito da organismi tra cui il Servizio di sicurezza federale russo, nominando anche alcuni oligarchi coinvolti negli schemi di finanziamento.

Mosca avrebbe usato criptovalute, contanti e regali per dare forma a eventi politici in altri paesi, spesso impiegando conti e risorse delle ambasciate russe per farlo, motivata dal cercare di avvantaggiare specifici partiti politici.

L’intelligence statunitense sta informando privatamente i paesi selezionati sui finanziamenti segreti russi mirati ai loro specifici ambienti politici, mantenendo una certa riservatezza visto la sensibilità dei dati, per consentire a ciascun paese di migliorare la propria integrità elettorale.

Il documento firmato da Blinken, afferma che per la Russia i vantaggi del finanziamento politico segreto sono quelli di sviluppare un’influenza sulle persone e sui partiti e aumentare la probabilità che quest’ultimi si comportino “bene” alle elezioni. “Le relazioni nascoste tra queste parti e i loro benefattori russi, minano l’integrità e la fede pubblica nelle istituzioni democratiche”, ha dichiarato Blinken.

Secondo un rapporto confidenziale del Servizio di Informazione della Confederazione che fa capo al Dipartimento federale della difesa, la Svizzera risulta essere una piattaforma privilegiata dai russi per lanciare cyberattacchi nei paesi occidentali, in particolar modo nell’imminenza degli appuntamenti elettorali.

Secondo l’intelligence statunitense, il Cremlino ha pianificato di investire denaro come parte della sua campagna segreta per indebolire i sistemi democratici nel mondo e promuovere le forze politiche “allineate” con gli interessi della Russia.

La notizia è uscita a seguito della decisione del Dipartimento di Stato americano di declassificare alcuni dei risultati della revisione commissionata dai funzionari dell’amministrazione Biden all’inizio di questa estate, per essere condivise con il pubblico e con gli alleati di tutto il mondo cercando così di contrastare la capacità della Russia di influenzare i vari sistemi politici oltre i suoi confini.

Pare che Mosca abbia speso segretamente fin dal 2014 oltre 300 milioni di dollari indirizzandoli a partiti e candidati politici stranieri nel tentativo di condizionare gli eventi politici.

Un documento firmato dal Segretario di Stato Antony Blinken, è stato trasmesso lunedì alle ambasciate e ai consolati statunitensi in più di 100 paesi all’estero, molti dei quali in Europa, esponendo preoccupazioni per le presunte attività di interferenze, suggerendo le misure che gli Stati Uniti e i suoi alleati possono intraprendere per respingere, sanzionare, vietare i viaggi o espellere sospette spie russe coinvolte in attività di finanziamento politico.

Proprio la scorsa settimana, il presidente Biden ha esteso una dichiarazione di emergenza nazionale affrontando la continua minaccia di interferenze elettorali straniere, e la pubblicazione dei dettagli sulla presunta campagna di influenza russa arriva mentre gli Stati Uniti stanno ampliando il loro sostegno militare all’Ucraina nella guerra oramai giunta al settimo mese.  Uno dei modi più efficaci per contrastare questa influenza segreta è esporla.

Il rapporto trasmesso, afferma che il finanziamento politico russo è talvolta supervisionato da funzionari del governo russo ed eseguito da organismi tra cui il Servizio di sicurezza federale russo, nominando anche alcuni oligarchi coinvolti negli schemi di finanziamento.

Mosca avrebbe usato criptovalute, contanti e regali per dare forma a eventi politici in altri paesi, spesso impiegando conti e risorse delle ambasciate russe per farlo, motivata dal cercare di avvantaggiare specifici partiti politici.

L’intelligence statunitense sta informando privatamente i paesi selezionati sui finanziamenti segreti russi mirati ai loro specifici ambienti politici, mantenendo una certa riservatezza visto la sensibilità dei dati, per consentire a ciascun paese di migliorare la propria integrità elettorale.

Il documento firmato da Blinken, afferma che per la Russia i vantaggi del finanziamento politico segreto sono quelli di sviluppare un’influenza sulle persone e sui partiti e aumentare la probabilità che quest’ultimi si comportino “bene” alle elezioni. “Le relazioni nascoste tra queste parti e i loro benefattori russi, minano l’integrità e la fede pubblica nelle istituzioni democratiche”, ha dichiarato Blinken.

Secondo un rapporto confidenziale del Servizio di Informazione della Confederazione che fa capo al Dipartimento federale della difesa, la Svizzera risulta essere una piattaforma privilegiata dai russi per lanciare cyberattacchi nei paesi occidentali, in particolar modo nell’imminenza degli appuntamenti elettorali.