Predappio,1883. Il 29 luglio nasce Benito Amilcare Andrea Mussolini, giornalista, politico, dittatore.

“Non ho ucciso Umberto. Io ho ucciso il re. Ho ucciso un principio…”

L’anarchico Gaetano Bresci a processo

Sei colpi dritti al cuore: un savoia al creatore / Spara Gaetano spara, Umberto Spira

Canzone anarchica

Monza, 1900. Lo stesso giorno di 17 anni dopo, quello stesso re sotto cui era nato quel Benito, muore assassinato dall’anarchico Gaetano Bresci a Monza.

Sono anni contrassegnati dall’anarchia, dai disordini sociali, da forti e contrastanti dissidi. Anni che saranno tali anche nella memoria dei posteri, anche degli degli eredi di quell’epoca “terribile” (?), del “bel Ottocento” destinato irrimediabilmente ad implodere nel conflitto (Guerra Civile Europea+Guerra Mondiale) d’armi chimiche e bombe atomiche.

 

Così, il Re Umberto viene ricordato per l’abolizione della pena di morte, com’anche per la contestatissima onorificenza concessa  al gen, Bava Beccaris Fiorenzo, che nel 1898 aveva sparato sulla folla che protestava contro l’aumento del prezzo del pane.

Inutile dire che anche su Mussolini i pareri siano discordanti. O, meglio, si suddividono in tre: critici moderati (con occhio storico), questi assai pochi, contestatori “di pancia” con tanto di fantocci a testa in giù e nostalgici col saluto romano. E così è per Gianluca Iannone, leader di Casa Pound Italia, che lo elogia come “ultimo dei Cesari”;  e, fors’anche per… Matteo Salvini.   Ma no, la frase scritta su facebook dal Ministro, “tanti nemici, tanto onore” era solo riferita alle sue – effettivamente – innumerevoli offese, ricevute da detrattori di pochezza d’animo. Peccato, sia stata detta nell’anniversario della nascita… del Duce, piuttosto che della morte… del Re.