Il Mar Baltico sta letteralmente ribollendo in questi giorni, dopo che una doppia esplosione ha danneggiato gravemente i gasdotti sottomarini russi Nord Stream. Il danno sembra essere incalcolabile e le ricadute economiche disastrose. Stando a quanto riferisce la Germania, i tubi colpiti potrebbero ormai restare inutilizzabili per sempre. Il motivo è che se le falle provocate non saranno riparate immediatamente, l’acqua salata potrebbe continuare a corrodere il materiale dei tubi, interrompendo la fornitura che porta il metano dai giacimenti di Gazprom in Europa. Le riparazioni non cominceranno se non tra un paio di settimane. Il ministero della Difesa danese Morten Bodskov ha dichiarato: “Ci vorranno una settimana o due prima che la zona sia sufficientemente tranquilla per vedere quello che è successo e riuscire a scendere”.

Intanto la Danimarca, ma anche altri paesi dell’UE si dichiarano convinti che si tratta di un atto deliberato e chiedono un’indagine pere chiarire cosa sia successo. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov dal canto suo ha definito “stupida e assurda” l’insinuazione che ci sia la Russia dietro all’incidente, in quanto le esplosioni hanno causato non pochi problemi a Mosca e il gas che sta facendo bollire il Mar Baltico è estremamente costoso. Ha poi dichiarano che il Cremlino è ben disposto a collaborare alle indagini qualora arrivassero delle richieste in questo senso. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha invece commentato: “Il presidente americano Joe Biden deve chiarire se vi siano gli Usa dietro gli incidenti avvenuti al Nord Stream”. Insinuazione prontamente definita “ridicola” dalla Casa Bianca.

Il presidente del consiglio europeo Charles Michel non nasconde la sua preoccupazione e chiede di agire: “Gli atti di sabotaggio #Nordstream sembrano essere un tentativo di destabilizzare ulteriormente l’approvvigionamento energetico dell’Ue. Abbiamo bisogno di un’indagine urgente e approfondita. Coloro che hanno perpetrato questo atto saranno ritenuti pienamente responsabili e obbligati a pagare. I nostri sforzi per diversificare l’approvvigionamento energetico rispetto al gas russo continuano”.