Il simbolo dell’annessione della penisola Crimea da parte della Russia nel 2014, un ponte stradale e ferroviario lungo 19 chilometri che attraversa lo stretto di Kerch, di grande valore strategico perché rappresenta l’unico collegamento via terra, è stato colpito da una forte esplosione questa mattina intorno alle ore 6 ora locale.

La deflagrazione, pare generata da un camion bomba ripreso dalle telecamere a circuito chiuso, ha ucciso tre persone che stavano attraversavano il ponte con la loro auto, e dato alle fiamme sette cisterne di un treno in transito in quel momento che trasportava carburante.

L’esplosione ha provocato il crollo di due campate lungo una delle due sezioni stradali del ponte, voluto e inaugurato personalmente da Putin nel 2018 e costato 4 miliardi di dollari.

Il traffico delle auto è comunque ripreso poche ore dopo l’esplosione, anche se il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha riconosciuto che il governo non ha una tempistica precisa per ripristinare il ponte ad uno stato completamente operativo, che è una via di rifornimento chiave per l’invasione russa dell’Ucraina. La penisola infatti, è utilizzata come un’importante base operativa per le forze militari russe, che utilizzano il ponte per spostare equipaggiamento, munizioni e personale militare ai campi di battaglia nell’Ucraina meridionale.

Mykhailo Podolyak, negoziatore ucraino e consigliere del presidente Zelensky, non ha rivendicato direttamente la responsabilità ucraina, ma ha scritto in un messaggio che “tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all’Ucraina, tutto ciò che è occupato dalla Russia deve essere espulso”.

Podolyak, ha affermato che si sta assistendo senza dubbio all’inizio di processi negativi su larga scala in Russia, definendo l’esplosione del ponte una manifestazione di disordine all’interno del governo russo. L’autista del camion che ha provocato l’esplosione sarebbe arrivato dalla Russia, ha osservato Podolyak.

Secondo un funzionario del governo ucraino, il servizio di sicurezza ucraino (SBU) è coinvolto nell’attacco del ponte. Se la notizia fosse confermata, sarebbe l’attacco più straordinario mai compiuto dall’Ucraina, dopo aver organizzato attacchi su zone controllate militarmente dai russi, come l’assalto su una base aerea in Crimea e su obiettivi militari oltre il confine nella regione di Belgorod.

Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha dichiarato che la reazione del regime di Kiev alla distruzione delle infrastrutture civili è una testimonianza della sua natura terroristica.

Immaginabile l’esaltazione ucraina nel vedere l’esplosione del ponte un giorno dopo il festeggiamento del 70° compleanno del presidente russo Putin. Un’azione paragonata all’affondamento dell’incrociatore missilistico russo Moskva avvenuto ad aprile scorso. Ovvero due simboli del potere russo nella Crimea, che l’Ucraina ha promesso di riconquistare.

Le autorità russe, hanno assicurato che entro la serata di oggi il traffico di auto e autobus ha ripreso a funzionare sulle due corsie di una sezione del ponte, mentre i camion vengono diretti ai traghetti, confermando che stasera anche il servizio ferroviario dovrebbe riprendere.

Questo è un nuovo elemento di tensione nella guerra in un momento in cui Putin e coloro che lo circondano, hanno ripetutamente avvertito che la Russia potrebbe usare armi nucleari.