Anche se quasi certe, quelle sulle dimissioni del vescovo Valerio Lazzeri erano voci quasi certe ma nella giornata di ieri hanno avuto una conferma ufficiale. Il vescovo Lazzeri lascia la Diocesi di Lugano e sarà sostituito temporaneamente dal Monsignore romando Alain de Raemy. La decisione di Lazzeri non è stata facile e sicuramente sofferta, da quanto si evince dalle sue stesse parole: “Non è facile per me prendere la parola questa mattina. Sentimenti contrastanti assediano il mio cuore. Sono consapevole delle conseguenze rilevanti, del peso e di un certo smarrimento che la mia decisione non mancherà di provocare in molte persone. A tutti chiedo da subito perdono. Vi posso solo dire che in mezzo al subbuglio, il Signore mantiene in me un angolo di pace sufficiente in questo momento per tentare di farvi capire, senza indebite drammatizzazioni, ciò che sta accadendo. Il Santo Padre ha accettato la mia rinuncia spontanea al governo pastorale della Diocesi di Lugano”. 

Il vescovo ha poi cercato di spiegare i motivi dietro alla rinuncia, con trasparenza e sincerità: “[…] Soprattutto negli ultimi due anni è andata crescendo dentro di me una fatica interiore che mi ha progressivamente tolto lo slancio e la serenità richiesti per guidare in maniera adeguata la Chiesa che è a Lugano. Gli aspetti pubblici, di rappresentanza, di governo istituzionale e di gestione finanziaria e amministrativa, che sono sempre stati lontani da tutto ciò che le inclinazioni naturali e il ministero mi avevano portato a coltivare in precedenza, sono diventati per me insostenibili, nonostante la valida e competente presenza di collaboratori a cui va la mia riconoscenza. La necessità di esercitare un’autorità ha messo a dura prova la maniera per me più spontanea e naturale di entrare in relazione con le persone.

Parole sincere e sofferte, ma anche serene, frutto della consapevolezza “di non poter in coscienze agire diversamente”. Lazzeri ha espresso la sua speranza di ricevere comprensione, affetto e vicinanza”. Nei piani del vescovo uscente ora c’è soprattutto pace e abbastanza tempo da dedicare “alla riflessione, al silenzino e alla ricerca orante”. 

Il suo sostituto provvisorio, il “traghettatore” che guiderà la Diocesi fino all’elezione di un nuovo vescovo è appunto il Mon. De Ramey che ha espresso tutta la sua intenzione di dedicarsi in questo tempo di passaggio interamente al Ticino, trasferendosi da Friburgo a Lugano: “Quando dico di voler essere qui lo dico nel senso più ampio, voglio essere qui fino alla Valle più lontana. Voglio imparare a conoscere tutte le realtà. Sono qui per ascoltare, capire. In modo che si possa arrivare alla scelta del capotavola ideale che sappia valorizzare tutte le diversità. Nel frattempo vorrei far visita a tutte le parrocchie, tutti i servizi. Voglio parlare con ognuna e ognuno, custodendo tutta la discrezione e la confidenza dovute.”