Lorenzo Fontana, classe 1980, veronese, laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Padova e in Storia e Filosofia all’Università Europea di Roma, iscritto all’albo dei giornalisti come pubblicista, è stato ministro per la famiglia e le disabilità nel governo Conte I e successivamente ministro per gli affari europei nel governo Conte II.

Salviniano, nominato vicesegretario federale della Lega assieme a Giancarlo Giorgetti, Fontana è cattolico, antiabortista e in passato aveva espresso pareri favorevoli alla Russia di Putin.

Ignazio La Russa, siciliano, classe 1947, figlio di un senatore del Movimento Sociale Italiano, ex militare, avvocato, fu anche difensore di parte civile nei processi per l’assassinio di Sergio Ramelli (assassinato dalle BR) a Milano.

Missino, ex di Alleanza Nazionale, fu Ministro della Difesa nel 2009, nazionalista, conservatore, istituì la giornata del ricordo dei caduti nelle missioni internazionali per la pace, oltre a ottenere il riconoscimento ufficiale del 17 marzo come festa nazionale in quanto festa della proclamazione del Regno d’Italia.

Lorenzo e Ignazio, Fontana e La Russa, nomi che sbalordiscono e, forse, dividono, la destra stessa. Per esempio, quando La Russa (oggi di Fratelli d’Italia) è passato davanti al banco nell’aula di palazzo Madama dove era seduto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, da parte di quest’ultimo è avvenuto uno scambio di battute non certo tra i più cordiali. Pochi istanti e sui social network impazzano le immagini riprese dai Tg nelle quali si vede chiaramente il gesto di stizza dell’ex premier al passaggio dell’alleato: Berlusconi sbatte la penna sul banco e chiude bruscamente la cartellina che ha fra le mani, mentre dice qualcosa a La Russa, qualcosa che alcuni osservatori su Twitter interpretano come un’imprecazione.

Carlo Calenda ha commentato l’episodio: “Forza Italia che non vota, Berlusconi si, però poi manda “aff” il candidato Presidente del Senato. Se questo è il debutto siamo messi male” dice Carlo Calenda.

Eppure, il Cavaliere smentisce e, sulla sua pagina facebook scrive: “Sono lieto per l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato della Repubblica. Non solo non ho mai avuto alcuno scontro con lui, ma stiamo collaborando lealmente e in pieno accordo per dare al nostro Paese un assetto istituzionale stabile e un governo forte e coeso. Buon lavoro Presidente!”

Peccato che un celere fotografo abbia rubato un appunto a Berlusconi, che reca le seguenti parole:

“Giorgia Meloni. Un comportamento 1 supponente 2 prepotente 3 arrogante 4 offensivo 5 ridicolo” (poi cancellato). Quindi, ancora “Nessuna disponibilità ai cambiamenti. È una (sottolineato) con cui non si può andare d’accordo).”