Bristol è una nebbiosa e lieta città, centro di snodo tra l’eccentrica e cosmopolita capitale Londra, l’elegante Bath e la rurale Britannia dell’Ovest, dove, da Glastonbury in poi ci si può immergere nel folk arturiano più caratteristico.

Il condottiero – druida Merlino nel film King Arthur (2004)

Chi deve giungere ai confini della Cornovaglia, deve prendere il treno per Bristol. Da lì, solo bus, niente più ferrovie, ma solo corriere che passano ogni mezz’ora per inerpicarsi lungo ripide salite ed interminabili strade tra boschi e verdi vallate, costellate da bianche pecore ruminanti in prati recintati da sassi, incastrati tra loro con antica, costrutta maestria.

Bristol dicevamo, è un luogo di snodo. Ma a Bristol, nella quale sono stata solo in sosta, nella grande e ampia stazione, c’è anche una splendida cattedrale gotica e una biblioteca medioevale. In essa è stato scoperto un testo  stampato (erano le prime prove della macchina di Gutenberg), approssimativamente tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 (in commercio librario i libri di quell’epoca sono i più rari e costosi), In esso, piegato e frammentario, è stato scoperto un manoscritto pergamenaceo, in francese medioevale risalente al XIII secolo. 

La scritta reca un inedito frammento della saga di Re Artù: il discorso di Merlino, mago e mentore del sovrano britannico, ai soldati del re; indi la corsa alla carica di Sir Kay, sinescalco del re, con uno stendardo che reca un drago fiammeggiante, indi un’inedita divisione militare delle truppe britanniche, e la ferita di re Claudas, re franco nemico del mago e del re.

Dopo la scoperta, la direzione della Biblioteca di Bristol, come riporta The Guardian, ha contatto la professoressa Leah Tether, presidente dell’International Arthurian Society associazione di studiosi specializzati nella letteratura arturiana, che ha confermato l’importanza della scoperta.

La Tether insegna francese medioevale all’Università di Bristol, e ha annunciato che insieme a un gruppo di professori dell’Università di Durham, srudierà i nuovi documenti, analizzandone l’origine e il valore.

I frammenti, secondo la professoressa, potrebbero essere frammenti di una versione dell’Estoire de Merlin, proveniente dall’antica sequenza francese di testi nota come Ciclo della Vulgata o Ciclo del Lancelot/Graal, ovvero del Lancelot in prosa.

Tutti i racconti sarebbero stati rielaborati dallo scrittore inglese Sir Thomas Malory, che nel ‘400, durante la Guerra delle due Rose, scrisse il romanzo La Morte d’Arthur. (1485).

dal film King Arthur (2004)