Il Cremlino ha affermato che oggi (mercoledì) missili balistici intercontinentali sono stati lanciati nell’Estremo Oriente della Russia e nell’Artico, durante l’esercitazione delle forze nucleari strategiche russe sotto l’attenta osservazione del presidente Vladimir Putin.

Washington è venuta  a conoscenza di queste esercitazioni militari, in rispetto del trattato New START (Strategic Arms Reduction Treaty) firmato nel 2010 tra Russia e Stati Uniti, rispettando così gli obblighi di controllo degli armamenti.

La televisione di stato russa ha trasmesso filmati del presidente russo mentre supervisionava le sessioni di addestramento nel Mare di Barents nell’Artico e nella penisola di Kamchatka, da una sala di controllo. L’ultima esercitazione nucleare russa è avvenuta cinque giorni prima che la Russia invadesse l’Ucraina.  “Tutti i missili hanno raggiunto i loro obiettivi”, si legge in un comunicato del Cremlino. Il ministro della Difesa Sergei Shoigu, ha confermato che nell’ambito dell’eswercitazione si è svolto un massiccio attacco nucleare da parte del comando e controllo militare in risposta ad un attacco nucleare nemico, sempre simulato.

Un missile RS-24 YARS a propellente solido, è stato lanciato dal cosmodromo di Plesetsk, nell’Oblast di Arcangelo a circa 800 chilometri a nord di Mosca, e un missile R-29RMU2 SINEVA è stato lanciato dal sito di Kura, situato a nord di Kamchatka Krai, nell’Estremo Oriente russo. Un poligono che viene usato anche come area di prova di impatto di missili balistici intercontinentali con una grandezza di traiettoria di ben 5’700 chilometri. Le esercitazioni hanno coinvolto anche velivoli TU-95 a lungo raggio.

I lanci sono avvenuti proprio quando la Russia ha fatto affermazioni, respinte dai paesi occidentali, secondo cui l’Ucraina sta complottando per usare una “bomba sporca”, ovvero un ordigno convenzionale mescolato con materiale radioattivo per contaminare le immediate vicinanze dell’area di esplosione. Un’arma nella quale non si verifica alcuna fusione, come invece accade nella detonazione di un’arma nucleare, e che avrebbe un’utilità “limitata” nella guerra convenzionale.

I funzionari militari russi, sono convinti che l’Ucraina stia pianificando l’utilizzo di una bomba sporca sul proprio territorio per poi incolpare la Russia. Un suggerimento che porta i funzionari della difesa occidentale a pensare che sia la Russia a valutare un’arma del genere per incolpare Kiev e usarlo come pretesto per una propria escalation.

Secondo il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, Putin non userà armi nucleari. Il capo della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrel, ha dichiarato tuttavia che “è un momento pericoloso della guerra, perché l’esercito russo è stato messo in un angolo e la reazione del presidente russo di minacciare l’uso di armi nucleari è pessima”.

Putin sta affrontando sfide crescenti su tutti i fronti. Le sue truppe, ormai stanche, vengono respinte nel sud e nell’est dell’Ucraina. Come ultimamente sta accadendo a Kherson, dove una battaglia per la città stessa sembra essere imminente. E sembra diminuire anche la speranza di utilizzare una crisi energetica in Europa come leva per dirigere l’opinione pubblica contro la guerra.

Il primo obiettivo di Putin è stato comunque quello di far parlare l’Occidente di come si potrebbe usare una bomba sporca e cosa significherebbe una rapida e pericolosa escalation. Un modo sicuramente efficace per scuotere ulteriormente sia i leader politici che l’opinione pubblica stessa.

“Il desiderio di ottenere armi nucleari è stato dichiarato pubblicamente dalle autorità di Kiev”, ha detto Putin durante un incontro con i capi dei servizi speciali della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), un’organizzazione composta da nove ex repubbliche sovietiche, “si sa anche dei piani per utilizzare la cosiddetta bomba sporca come provocazione”, ha aggiunto.

Negli ultimi giorni il ministro Shoigu ha raddoppiando le affermazioni della bomba sporca in discussioni separate tenutesi telefonicamente con le sue controparti in Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Cina e India.

È dall’inizio della guerra che Putin minaccia l’uso delle armi nucleari, ma gli osservatori sostengono che il vero suo obiettivo ora sia quello di congelare le linee del conflitto e spingere l’Ucraina a negoziare. Kiev però, sembra intenzionata a liberare tutte le aree occupate dalla Russia.