ITALO BALBO. Il suo aereo fu abbattuto per errore da un velivolo italiano. Ancora oggi non si esclude l’ipotesi del complotto.

2020

Italo Balbo fu un “maresciallo dell’aria” combattente nel corso della Prima e della Seconda Guerra mondiale. Aviatore prodigio, gerarca fascista, quadrumviro tra coloro che marciarono su Roma nel ’22, amico sin dall’infanzia dell’ebreo Renzo Ravenna, membro del gran consiglio del fascismo, fu senza dubbi un uomo pieno di contraddizioni.

Un po’ come recita la scritta in dialetto parmigiano sul muro del fiume Parma, “Balbo, t’è pasé l’Atlantic mo miga la Perma” che tradotto suonerebbe “Balbo, hai passato l’Atlantico [in aereo] ma non il torrente Parma”. Le barricate partigiane del ’22 gli impedirono l’accesso.

La sua città natia, Ferrara è oggi governata dall’emblematico Alan Fabbri, un leghista “eretico” che sa vedere il grigio, oltre al bianco e al nero, presenziando ai gay pride, in nome della libertà.
La città di Balbo, dunque, vorrebbe dedicare una mostra a Italo, ma la sinistra centrista di Italia Viva, che a quanto pare vede solo il ”nero” in tutti i sensi, si è opposta, sostenendo che non si commemorano i fascisti. “Uno schiaffo alla città e ai suoi martiri” così hanno definito l’iniziativa i coordinatori del partito renziano, contestando anche la nomina del direttore di Ferrara Arte, molto vicino a Sgarbi.

La mostra, tuttavia, rassicurano i curatori, non inneggia in alcun modo al fascismo (e ci mancherebbe altro), “anzi sottolineerebbe la conflittualità tra Balbo e il Duce”. Sarebbe, inoltre, solo uno dei tanti eventi temporanei a Palazzo Diamanti.

Concludiamo con una riflessione: l’anno scorso, a Piacenza, fu tenuta una mostra su… Annibale. Il massacratore cartaginese delle truppe romane e italiche sul Trebbia.

Ripercorrere la vita dell’invasore, del nemico storico, e celebrare la stessa, anziché quella, invece dell’eroe Scipione Africano, non è forse un controsenso?

In fondo, si potrebbe obiettare, è Storia e la Storia, signori miei, non ammette parteggiamenti o recriminazioni. E allora… Perché Annibale sì e Balbo no?