È ormai ufficiale, Jair Bolsonaro ha definitivamente perso le elezioni alla presidenza del Brasile e ora dovrà vedere il posto a Luiz Inácio Lula da Silva, al suo terzo mandato. Il candidato della sinistra ha battuto il suo predecessore con il 50.9% di preferenze. “l Brasile è tornato sulla scena globale” ha commentato il neoeletto, “Hanno cercato di seppellirmi vivo ma sono risorto. Oggi l’unico vincitore è il popolo brasiliano. Sarò il presidente di tutti: riuniamo la famiglia”. 

Già presidente dal 2003 al 2011, ora promette di proseguire con le sue politiche sociali ma le preoccupazioni non mancano. Il suo avversario Bolsonaro ha dalla sua lo stato maggiore dell’esercito e il timore è che possa non riconoscere come valida la vittoria di Lula e tentare un colpo di stato il giorno dell’insediamento, in gennaio. L’alternativa è che possa accadere qualcosa di simile a quanto successo al Congresso degli Stati Uniti dopo la vittoria di Biden, quando centinaia di sostenitori inferociti di Donald Trump hanno seminato panico e violenza nel famoso edificio a Capitol Hill. “Sono per metà felice e per metà preoccupato: ho bisogno di sapere se il presidente che abbiamo sconfitto consentirà la transizione. In qualsiasi parte del mondo il presidente sconfitto avrebbe telefonato”, ha commentato Lula parlando ai suoi elettori. 

I media brasiliano sostengono che da giorni Bolsonaro si sia blindato nella sua residenza a Brasilia, rifiutandosi di vedere i ministri o ricevere telefonate. Già nelle scorse settimane aveva più volte denunciato presunti brogli e votazioni truccate, puntando il dito anche contro i sondaggi degli ultimi mesi che lo davano in svantaggio. 

Gli anni di governo di Lula, che oggi ha 77 anni, sono stati contrassegnati da alti e bassi. Segnarono una grande crescita economica del Brasile grazie alla lotta alla povertà e al sostegno dato ai più poveri. Ma ci furono anche numero scandali e anche una condanna per corruzione nei suoi anni da sindacalista. Condanna che secondo i suoi elettori era uno strumento politico per spodestarlo. 

La figura del conservatore della destra radicale Jair Bolsonaro invece ha portato soprattutto delusioni al popolo brasiliano. Negli anni del suo governo le tasse per i ricchi sono diminuite sensibilmente, il benessere delle minoranze intaccato e la politica ambientale si è rivelata disastrosa. Complice anche la cattiva gestione della pandemia da Covid-19, la vittoria di Lula ad oggi non sorprende.