Era stata arrestata il 28 settembre scorso in Iran. Liberta il 10 novembre, Alessia piperno, viaggiatrice freelance, è stata presa in consegna dalle autorità italiane direttamente in aeroporto a Teheran. Atterrata in Italia, è stata accolta dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che l’attendeva assieme ai genitori, all’aeroporto militare di Ciampino alle 17,08, dove è sbarcata dal volo militare Falcon 900.

Rientrata nell’appartamento dei genitori, ai Colli Albani, Alessia ha dichiarato: “In carcere sono stati 45 giorni duri”. Un solo commento, rilasciato ai cronisti che l’attendevano sotto casa, nel quartiere romano di Appio Latino. 

La blogger romana è stata liberata dopo 40 giorni di prigionia in Iran. C’era attesa sotto casa, nel quartiere Appio Latino, dove vive la famiglia e i genitori gestiscono una libreria.

La giovane donna, appena salita sull’aereo italiano a Tehran, aveva chiamato i genitori, dicendo loro “Sto bene, sono emozionata e commossa”.

La donna era stata arrestata al culmine delle massicce proteste per l’assassinio di Mahsa Amini, ma, come chiarito dal padre Alberto, Alessia “non partecipava a quelle proteste”.

La Piperno stava documentando il suo viaggio nel paese islamico e aveva avuto problemi con il rinnovo del visto.

Il 15 ottobre scorso, la prigione di Evin, nella quale era detenuta Alessia, aveva preso fuoco, anche se La Farnesina aveva subito tranquillizzato sulla sorte della viaggiatrice dicendo che “Sta(va) bene”.

Dopo alcuni giorni di silenzio erano stati rilasciati anche altri prigionieri prima di Alessia tra cui una coppia blogger neozelandese.