Da Violante a Bertinotti, e poi Pivetti, Casini, Fini, Boldrini. Il loro comune destino: sparire, per una (ipotetica) maledizione.

Il maledetto di turno  è il grillino Roberto Fico. “Si credono investiti da chissà quale carisma speciale, si sentono al di sopra delle parti, e si mettono a fare politica in proprio e a punzecchiare chi governa, anche se è del suo stesso versante, lo ha mandato alla Camera e lo ha eletto alla Presidenza. Di Fico c’è poco da dire e non solo perché è da poco presidente, ma perché poco è l’eufemismo che ci viene di usare a suo proposito, per non dire il Nulla”.

“Fico sembra la caricatura grottesca del vecchio sinistrismo; eco-pacifista, tardo-antifascista, filo-migranti, fico-permissivo. Insomma un vecchio petardo del ’68 rimasto inesploso, come le mine della guerra mondiale”. (fonte: il Tempo)

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Il presidente della Camera è la terza carca dello Stato, dopo il presidente della Repubblica e il presidente del Senato.

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Marcello Veneziani è uno straordinario polemista di destra. Ricordo una sua memorabile serata all’USI, con la “star” (sinistroide) Gad Lerner. Auditorio gremito, studenti accovacciati sui gradini, un brillante successo. Organizzava l’Associazione per la Società Civile.

Marcello, vorrei che tu tornassi a Lugano!