Padova. Poco dopo la mezzanotte di domenica, un giovane di 26 anni, di Abano Terme, si è schiantato perdendo la vita, mentre ritornava a casa con la sua auto. Per lunedì, era prevista la sua festa di laurea in scienze infermieristiche. 

Eppure, l’Università di Padova ha fatto sapere che non era prevista alcuna proclamazione. Anzi, ha comunicato che a Riccardo mancavano ancora “diversi esami per laurearsi”. 

Il pensiero corre, quindi, ai giovani suicidi delle prestigiose università inglesi che talvolta non riuscendo a terminare in tempo gli esami compiono il tragico ed assurdo gesto, pur proclamando l’imminente ed inesistente festa di laurea. 

Così non era, tuttavia, perché come comunicato dal padre, in seguito a indagini più ferrate, a Riccardo mancava un solo esame, che aveva già tentato e che non aveva passato. 

Eppure, sulla strada non sono stati trovati segni di pneumatici. Forse Riccardo non è riuscito a frenare in tempo. Forse non ha voluto frenare in tempo. Forse, ad uno scherzo (quello della laurea) si è accompagnata la tragica fatalità del destino. Non lo sapremo mai, ma quel che emerge da tutta questa triste storia è che spesso i giovani non sanno attribuire colpe non loro a chi di dovere, e troppo spesso di autocolpevolizzano; troppo spesso confidano troppo in un successo che non necessariamente dà la felicità, e la cosa più preziosa – la vita, passa in secondopiano, al cospetto di futili traguardi transeunti.