Jack 16 xPer questa intervista ho atteso a lungo le risposte. Bisogna ammettere che non era breve e non era facile. Una lode va senz’altro fatta alla capogruppo Valenzano Rossi: poiché non schiva le domande ma risponde in modo esplicito e schietto. In particolare, l’intervistata definisce la posizione della Sezione luganese sulle nomine nel Direttivo del Lac con parole decise e a tratti taglienti. Un esempio per tutti: 

“Le ultime indiscrezioni sui nominativi delle persone eventualmente gradite ad alcuni municipali per entrare nel costituendo Consiglio Direttivo certamente non aiutano a migliorare le condizioni per raggiungere un consenso. Non è infatti così, manovrando dietro le quinte e strumentalizzando l’opinione pubblica attraverso i media, che si gettano le basi per accordi futuri costruttivi per il bene del LAC e della Città. Anzi, temo che l’effetto sortito sia proprio l’opposto.” 

La bocciatura della “indiscrezione” è chiara e netta e (ipotizziamo) non viene espressa a titolo personale. Il braccio di ferro continua.

Per concludere. L’intervista è tutta da leggere e da meditare, veramente una prestazione di alto livello. Karin, mi hai fatto aspettare e penare ma… il santo valeva la candela!

Un’intervista di Francesco De Maria (2016)

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Francesco De Maria  Karin Valenzano Rossi, presenti dapprima se stessa, poi il gruppo che presiede in CC, ai lettori di Ticinolive.

Karin Valenzano Rossi  È sempre difficile presentare sé stessi, senza scadere nell’autocompiacimento o nella banalizzazione. Lascio a Lei il compito di scrivere quanto emerso della mia persona in questi mesi, da quando mi sono affacciata alla vita pubblica. Limitandomi all’essenziale, a mo’ di curriculum vitae, posso dire che sono sposata e ho due figlie; sono avvocato e notaio, esercito sulla piazza di Lugano dal 1998 e sono socia di uno studio svizzero con sede principale a Zurigo, nella mia attività professionale sono anche docente al Centro studi bancari.

Dopo le elezioni di aprile, ho avuto l’onore di essere stata nominata Capogruppo PLR in consiglio comunale a Lugano. Si tratta di un gruppo per una buona parte rinnovato, che vede tra le sue fila molti giovani (e meno giovani) all’esordio nella vita politica attiva, quindi tutti portatori di nuove idee, forze ed entusiasmo, affiancati da chi invece di esperienza ne ha molta ed è ben predisposto a trasmettere le proprie conoscenze ed esperienze maturate. È un gruppo che interagisce efficacemente, che ha tanta voglia di fare bene, in modo unito ed organizzato. Posso dire che i lavori di questi primi mesi di legislatura hanno dimostrato una compattezza davvero straordinaria.

Il partito è alla ricerca di un presidente e si fa il sondaggio. Dunque sarà il popolo liberale ad eleggerlo!?

KVR  L’iniziativa del sondaggio tra la gente è scaturita dai Giovani Liberali Radicali, convinti – secondo me a giusta ragione – che si debbano raccogliere direttamente dagli elettori liberali radicali gli spunti utili alla Commissione Cerca per poter svolgere il compito assegnatole di trovare il profilo idoneo per la guida del partito da sottoporre all’assemblea per l’elezione. In questa era di digitalizzazione il contatto con le persone viene sempre più negletto. Questa iniziativa trovo abbia il merito di valorizzare le persone, raccogliendo direttamente impressioni e umori dell’elettorato, avvicinando così i cittadini ai loro rappresentanti.

Un presidente carismatico (ammesso che si riesca a trovarlo!) potrebbe risultare decisivo per le fortune del partito?

KVR  Non penso che le sorti di un partito possano dipendere da una sola persona, ancorché di spessore e carismatica. È però certo che il Presidente dovrà avere una personalità forte, capace di catalizzare le forze costruttive interne al partito – e ce ne sono molte – e trascinare, appassionandoli, quelli che si sono un po’ “disamorati” della politica, con visioni per il futuro in linea con l’evoluzione del partito, che ha contribuito in modo significativo a scrivere la storia del paese in cui viviamo. Il PLR è da sempre un partito che comprende profili variegati, di sicuro spessore e competenza, con personalità forti. È quindi necessario che il Presidente possa essere riconosciuto come un leader fra molti leader, capace di superare le divisioni che sui vari temi si possono creare. Insomma dovrà essere una persona competente, capace, visionaria, trascinatrice e aggregante!

Il Suo stesso nome è stato fatto. Si sente onorata? Imbarazzata?

KVR  Sono certamente onorata. Sono per natura concreta e penso che sia prematuro pensare che io possa essere investita di una carica così densa di significato politico. Come noto, il mio avvento nella politica attiva è recente. Ho appena assunto la carica di consigliere comunale a Lugano, dove sono stata nominata capogruppo. Ritengo che la mia priorità sia ora quella di svolgere con impegno, dedizione e passione i miei compiti in questo consesso, “facendomi le ossa” sul campo per poter crescere e contribuire al meglio per la Città e per il partito.

Da che cosa viene la forza elettorale del giovane Vicesindaco Michele Bertini? Qual è il suo segreto?

KVR  Semplice: è bravo e pulito! Brillante, sagace, modesto quanto basta ma sufficientemente consapevole delle proprie capacità, simpatico e alla mano e soprattutto libero da dinamiche e condizionamenti pregressi. Michele incarna quella ”ondata” di rinnovamento interna al partito, che fa ben sperare per un futuro roseo nel solco dei valori liberali-radicali.

Elabori un piano affinché il PLR riconquisti il governo della Città nel 2020. (ReGiorgio, cattivello, ha detto [cito a senso]: “Quello è il limite di Borradori”)

KVR  Un buon lavoro in questa legislatura, concretizzando finalmente le visioni PLR del passato e promuovendone di nuove per il rilancio di questa magnifica Città, il tutto condito da attori PLR di spessore, come quelli già in carica e quelli sulla rampa di lancio.

A suo avviso la linea del PLR sui temi cruciali “9 febbraio” e “Prima i nostri!” è corretta? Ammesso che lo sia, può avere un costo in termine di perdita di consensi?

KVR  Buona parte della popolazione fa fatica, è comprensibilmente arrabbiata e spaventata per il futuro. Iniziative come il “9 febbraio” e “Prima i nostri” fanno leva proprio su questi sentimenti di paura e insoddisfazione, con la bugia – contrabbandata come verità – che queste saranno la risposta a tutti i mali. Purtroppo la politica fatica ad essere tempestiva ed efficace con le necessità contingenti dei cittadini. È qui che bisogna lavorare, nel tentativo di dare risposte concrete alle necessità, nel rispetto tuttavia di strategie politiche ed economiche che abbiano visioni a lungo termine.

“Destra” e “Sinistra” esistono ancora come concetti politici, hanno ancora un senso? O sono patrimonio di menti fossilizzate, legate al passato?

KVR  Come tutte le definizioni sono necessariamente improprie e non possono essere calzanti al 100%, soprattutto quando la realtà e le circostanze mutano alla velocità della luce. Le varie sfaccettature, anche delle impostazioni politiche, non possono essere ricomprese semplicemente sotto etichette di Destra o Sinistra, tuttavia vi sono delle peculiarità, dei valori e delle inclinazioni, che sono ancora senz’altro identificabili piuttosto verso destra o verso sinistra.

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“Non siamo ossessivi sulle nomine del LAC”, mi aveva pregato in partenza. Per questa ragione ho ritardato al massimo le domande sul tema. Qual è la strategia della Sezione luganese sul LAC ?

KVR  In realtà mi rallegra che il LAC sia un tema sentito! È un progetto straordinario, d’importanza culturale, strategica, economica e sociale a lungo termine. In questo senso è giusto parlarne. Quello che trovo peccato è la sua strumentalizzazione in chiave polemica, ne squalifica la portata e fa perdere di vista lo scopo del dibattito.

Penso sia sbagliato parlare di strategia. È meglio parlare di impostazione. Non si sta infatti discutendo per lotte o strategie politiche (almeno per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il mio Gruppo) ma piuttosto per costituire al meglio l’organo direttivo dell’ente che dovrà concretizzare e sviluppare quel progetto culturale nato con il LAC. In questo senso la linea del PLR di Lugano è chiara e coerente: non si buttano competenze ed esperienza, soprattutto quando queste ultime si coniugano con sapienza e tenacia nel portare a termine progetti di ampio respiro nell’interesse della Città. Non intendiamo cedere a lotte di quartiere, personalismi e sgambetti di bassa levatura.

Come ha vissuto, emotivamente, le sere dei consigli comunali del 3 e 4 ottobre? Durante le lunghissime pause, che cosa succedeva dietro le quinte? (ammesso che non siamo notizie top secret…)

KVR  Sono state serate molto cariche di tensione e concentrazione. Purtroppo i pasticci procedurali che hanno contraddistinto i lavori del Consiglio Comunale non hanno contribuito a rendere ordinati i lavori. Dietro le quinte si è tentato, invano, di comprendere come proseguire nei lavori, senza incorrere in pasticci di portata maggiore. L’interlocuzione, ancorché concitata, è comunque stata buona ed improntata al raggiungimento di soluzioni pragmatiche. Peccato non siano andate a buon fine.

Il ricorso è stato presentato? Da chi? Che cosa postula, esattamente?

KVR  Il ricorso è pendente. È stato inoltrato da due esponenti PLR, due membri dell’Ufficio presidenziale. Chiede che venga constatata l’inefficacia delle decisioni finali, contrarie alle norme procedurali, e la constatazione della validità del primo turno di elezione, per intenderci quello che ha portato alla nomina di Patrizia Pesenti e di Giovanna Masoni.

Da avvocato, come valuta le chance di successo di questo ricorso?

KVR  In questa sede indosso piuttosto le vesti del politico e meno quelle dell’avvocato. Detto questo, la mia esperienza legale mi porta ad essere particolarmente cauta nel fare delle previsioni, soprattutto quando l’autorità di ricorso è politica, come appunto il Consiglio di Stato. Dal profilo legale, quanto accaduto è decisamente sconcertante.

Non potrebbe sopravvenire, in tempi più brevi, un accordo politico?

karin-2KVR  Per natura non ho preclusioni di principio. Quindi non escludo a priori la possibilità di trovare (finalmente) un accordo politico, che possa permettere la costituzione del Consiglio direttivo e il superamento di fatto dei ricorsi pendenti. È però evidente che per poter trovare un accordo, bisogna tutti lavorare per costruire e non per distruggere, “contro a prescindere”, come invece è stato fatto da alcuni in questi mesi per velleità diverse dal bene del LAC e della Città. In proposito, le ultime indiscrezioni sui nominativi delle persone eventualmente gradite ad alcuni municipali per entrare nel costituendo Consiglio Direttivo certamente non aiutano a migliorare le condizioni per raggiungere un consenso. Non è infatti così, manovrando dietro le quinte e strumentalizzando l’opinione pubblica attraverso i media, che si gettano le basi per accordi futuri costruttivi per il bene del LAC e della Città. Anzi, temo che l’effetto sortito sia proprio l’opposto. Nella medesima direzione anche l’ostinazione nel voler chiedere al Consiglio Comunale di approvare un preventivo che contempla le cifre di un ente autonomo costituito (è vero) ma senza organi eletti e funzionanti, a riprova che ci sia un tentativo di influenza (per non usare termini più incisivi e forse appropriati) che è del tutto fuori luogo. Forzare la mano è un pessimo agire politico, che denota una certa inappropriata arroganza.

Il Mattino ha scritto decine di volte “Giovanna vice sindaca senza i voti”. 1) Che giudizio dà di quella vicenda? (2013) 2) Pensa che oggi, a più di tre anni di distanza, essa possa ancora ritorcersi contro di lei?

KVR  Penso che sia l’emblema dell’incapacità di adeguarsi e di accettare un sistema democratico, che è bene ricordarlo informa tutte le nostre istituzioni politiche a tutti i livelli (comunale, cantonale e federale) e della relativa strumentalizzazione a fini mediatici ed elettorali. La nomina di Giovanna Masoni a vicesindaca è avvenuta liberamente e ad opera dell’organo predisposto a tal fine, il Municipio in corpore. Vista la guerra di principio lanciata dalla Lega e in particolare dal Mattino contro il LAC e il PLR, se non fosse stata l’elezione a vicesindaca sarebbe stata la mancata elezione o qualsiasi altra cosa che avesse potuto essere ripetuta come un mantra ogni domenica e a ogni pié sospinto. Per dovere di cronaca l’attuale vice-sindaco ha persino più voti personali del sindaco, ma per fortuna Opinione Liberale non lo sottolinea ad ogni edizione.

Per il PLR la nomina di Giovanna Masoni è diventata una questione di principio e/o di prestigio?

KVR  Né l’una né l’altra ragione. Direi che è una questione di responsabilità. Giovanna Masoni è infatti la persona giusta per la nomina nel Consiglio direttivo. È colei che ha portato a buon fine il progetto LAC, preservandolo e difendendolo da tutti i sabotatori, che ora vogliono invece accaparrarsene i meriti. È colei che conosce ogni piega del progetto culturale, che – è bene ricordarlo – si trova nella sua fase embrionale e può quindi essere da subito ed efficacemente di ausilio per una corretta implementazione a garanzia dello sviluppo del LAC e del buon utilizzo dei fondi pubblici.

Domande varie di politica generale

Il suo pensiero sul nucleare. 1) In generale 2) Con riferimento all’uscita immediata (o ultrarapida).

KVR  Penso che quanto deciso dal Consiglio federale, ossia un’uscita graduale e pianificata dal nucleare, sia corretto nel rispetto dei fabbisogni energetici del paese e delle sensibilità ecologiche e di sicurezza dei cittadini. Sono contraria invece ad uscite immediate o ultrarapide, figlie di decisioni affrettate prese sull’onda dell’emotività e incuranti delle necessità effettive, anche dal punto di vista dell’ecologia, del paese.

Quasi nessuno oggi (a parte Ducry) osa dichiararsi per l’adesione all’UE. Ma nella mente segreta dei politici e dei partiti… le cose saranno poi così semplici?

KVR  Nulla è mai semplice, nemmeno quando in superficie tutto sembra banale. Purtroppo il progetto UE iniziale è stato fortemente snaturato e sta dimostrando tutti i suoi limiti. Sono certa che anche Ducry è piuttosto favorevole ad una UE ben diversa da quella che abbiamo di fronte, ossia a quella ipotizzata in origine e non a quella che si preoccupa maggiormente di questioni puntuali e di dettaglio (i.e. dimensione e colore di zucchine e pomodori) piuttosto che delle politiche e delle strategia ad ampio respiro.

Secondo lei il destino della Svizzera di fronte all’Unione europea è segnato? (Il senso della domanda dovrebbe essere chiaro)

KVR  Dopo quanto successo negli USA con l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, penso che nulla si possa dire a priori segnato. È senz’altro un’ottima occasione per i nostri negoziatori di sfoderare il meglio delle argomentazioni a supporto di uno statuto per la Svizzera, rispettoso della volontà popolare espressa e comunque compatibile con le velleità dell’UE. I nostri diplomatici devono però abbandonare l’atteggiamento di accondiscendenza avuto troppo spesso nel recente passato, a cominciare dagli Stati Uniti, che si sono serviti a mani basse e senza nulla concedere in cambio (e ancora non è finita), arrivando ai vicini italiani, che hanno dettato le regole, che per primi disattendono. Non va dimenticato che Brexit ha dato un forte segnale all’UE di insoddisfazione dei propri cittadini, che potrebbe determinare un’effetto domino anche su altri stati membri. È probabilmente arrivata l’ora anche per l’UE di prendere in considerazione, facendone un punto di forza, diversità e peculiarità dei vari stati, ad ispirazione proprio del nostro stato federale. In questo senso la Svizzera dovrebbe insistere ed esportare un modello politico vincente, spuntando nel contempo accordi rinegoziati che non siano semplicemente calati dall’alto alla Svizzera.

L’informazione offertaci dalla radioTV di monopolio è equilibrata? Potrebbe, al contrario, essere definita “di regime”? Che cosa pensa dei reiterati attacchi portati alla rsi dal maître à penser della Destra Tito Tettamanti?

KVR  Su questo aspetto temo di essere inadeguata a prendere posizione. Purtroppo il tempo è tiranno e con gli attuali impegni professionali e politici da declinare con quelli famigliari, non mi rimane tempo per approfittare dell’offerta radio-televisiva, fatta eccezione per le testate d’informazione, di cui sono un fruitore accanito… quasi dipendente!

Come valuta la condizione politica, sociale ed economica del nostro grande vicino a sud?

KVR  È un paese da sempre contraddistinto dall’instabilità, dalla predisposizione alla polemica e al litigio, con forti disagi sociali e incredibili spaccature e diseguaglianze economiche. Mi rallegro di poter andare a sud per godere solo del paesaggio, della cultura e della grande ospitalità e di non dovermi chiedere giornalmente quali siano le ragioni di tale smarrimento per trovare delle soluzioni. Qualcuno da bambina mi diceva: l’Italia va male ma l’italiano tutto sommato vive bene. Sarà per questa ragione che dopo tanti anni la situazione sembra essere ancora sostanzialmente la stessa.

Donald dicono che sia pessimo, e passi. In che cosa Hillary è migliore di Donald?

KVR  Vorrei avvalermi della facoltà di non rispondere oppure della domanda di riserva. Sono seriamente preoccupata per il futuro politico del globo, se questi sono i soli profili di governo che si riescono a presentare agli elettori.

Il giorno che hanno annunciato la Brexit lei ha bevuto: a) una bottiglia di Dom Pérignon b) una bottiglia di acqua minerale non gassata c) una camomilla.

KVR  Ho bevuto quello che avevo bevuto il giorno prima, quello prima ancora e anche quelli successivi. I cambiamenti, per quanto inattesi, non ci devono spaventare o entusiasmare prematuramente ma piuttosto farci riflettere sulle ragioni che li hanno determinati. La questione è: i paesi europei e i loro rappresentanti sapranno trarre insegnamento dal voto del popolo inglese?

Esclusiva di Ticinolive