Tre giorni fa il neo eletto Consigliere federale Albert Rösti è stato designato come direttore del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), prima capeggiato da Simonetta Sommaruga. La decisione di assegnarlo proprio al democentrista non è stata accolta positivamente dal PS e dai Verdi. I primi hanno espresso la propria preoccupazione in una nota, dichiarando che con questa direzione la transizione energetica potrebbe subire un ritardo di anni e che i progressi fatti da Sommaruga in questo campo potrebbero ora essere a rischio a causa delle politiche degli esponenti UDC e PLR. Rösti in passato si è espressamente schierato a favore dell’energia atomica, dell’industria automobilistica e del petrolio, ragione per cui il partito dei Verdi ha twittato senza mezzi termini che la sua elezione a capo di DATEC è “un incubo per la protezione del clima”.

Anche l’organizzazione ecologista Greenpeace ha tenuto a rammentare, dopo essersi congratulata con Rösti, che l’era dei combustibili fossili è decisamente finita e che la Confederazione si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 del 61% (rispetto al 1991) entro il 2030. Anche la Fondazione svizzera per l’energia (SES) ha sottolineato che terrà sott’occhio il politico bernese: “Temiamo che nella politica climatica ed energetica siamo passati ‘from hero to zero’, da un’eroina all’immobilismo se non alla retromarcia”, ha dichiarato la SES in una nota. Ancora più dura la condanna del movimento Sciopero per il clima che ha definito la nuova direzione del DATEC “una vergogna e un delitto”. 

Premesse tutt’altro che promettenti ma che lasciano anche spazio all’ottimo, secondo il politologo Michael Hermann. Con un esponente dell’UDC a capo del DATEC la lotta per la protezione del clima potrebbe ora godere dell’approvazione anche dell’elettorato di destra, che negli anni scorsi ha più che altro ostacolato la Sommaruga. 

Gli altri cambiamenti nella distribuzione delle responsabilità riguardano la seconda consigliere neo eletta Elisabeth Baume-Schneider che sostituerà Karin Keller-Sutter alla direzione del Dipartimento federale di giustizia e polizia, mentre quest’ultima capeggerà il Dipartimento delle finanze. La nuova ripartizione entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.