Durante una riunione del Consorzio Valleverde, in un gazebo in via Monte Gilberto, nel quartiere di Fidene, un uomo impugnando una Glock semiautomatica (presa al poligono di tiro di Tor di Quinto) ha fatto fuoco, inaugurando una strage.

La strage, avvenuta presso l’organizzazione che gestisce villette nella zona del lago di Turano, utilizzate come seconde case dai consorziati, ha visto tre donne uccise e quattro persone ferite, tra cui alcune in modo grave.

L’assassino è un uomo di 57 anni, Claudio Campiti, e ora la Procura di Roma gli contesta il triplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Nel decreto di fermo il pm contesta inoltre il triplice tentato omicidio, in riferimento ai feriti, e il porto abuso di armi.

L’uomo aveva chiesto il porto d’armi ma gli era stato negato, perché i carabinieri sapevano del luogo in cui viveva, in provincia di Rieti, nonché delle liti in atto con il Consorzio.

Le tre vittime sono Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano. Quest’ultima era una grande amica della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale  “Nicoletta era mia amica”, ha raccontato in un lungo post su fb “Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte”.

Giorgia Meloni con la vittima dell’attentato

L’uomo ha aperto il fuoco contro i vertici del Consorzio Valleverde durante l’assemblea di fine anno che si stava tenendo in un bar della zona. La premier ha scritto “L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti, e ha ferito altre tre persone, è stato fermato e spero la giustizia faccia quanto prima il suo corso”.

Soprattutto, la Meloni ha sottolineato che “Il poligono dal quale aveva sottratto la pistola, perché il porto d’armi gli era stato rifiutato, è sotto sequestro“ ribadendo che “la parola giustizia non potrà mai essere accostata a questa vicenda”.

Quindi, in uno struggente post la premier ha dato l’addio all’amica: “non è giusto morire così. Nicoletta era felice, e bellissima, nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così. A Dio Nico. Ti voglio bene“.  

Tra i feriti, un uomo, ferito al volto, è stato trasportato in codice rosso al policlinico Agostino Gemelli. “Mi sono gettato addosso a lui e l’ho bloccato. Ha esploso il primo colpo, poi ha esploso il secondo proiettile uccidendo la seconda persona. Ha colpito poi la terza donna. Io ero il quarto, ma sono intervenuto”, ha detto. Un altro uomo, cardiopatico e colpito da malore, è stato invece trasportato all’ospedale Sandro Pertini in codice rosso.

È grazie a uno dei feriti, perciò, se il killer è stato fermato. Ma il killer, quel giorno, quella pistola non avrebbe dovuto averla.