Lascia la moglie e una figlia il deputato russo caduto dal terzo piano di un hotel di Rayagada, nello Stato dell’Odisha, in India. 

Si  chiamava Antov Pavel Genrikhovich, era un parlamentare del partito Russia Unita (lo stesso di Putin), ma in passato era stato critico sulla guerra in Ucraina. È morto la notte di Natale, in India. 

La sua morte è apparsa sin da subito sospetta: secondo le autorità indiane, che al momento non escludono nulla, potrebbe trattarsi di suicidio, ma poiché tre giorni fa è stato trovato morto il suo amico Vladimir Budanov, morto di infarto, la morte di Antov risulta ancora più sospetta. 

Budanov sarebbe stato colto apparentemente da un attacco cardiaco, Antov invece era giunto assieme a tre amici in India per festeggiare il 22 dicembre il suo 66esimo compleanno, la stessa sera in cui è proprio stato trovato esanime Budanov. 

Il suicidio di Antov, sempre che di suicidio possa trattarsi, potrebbe essere stato indotto dallo “stato di depressione” provocato dalla morte del suo amico, che avrebbe portato  il deputato russo al suicidio.

D’altra parte, Antov temeva l’ira di Putin, dopo averlo criticato a giugno in un post in cui definiva i bombardamenti aerei di Kiev “atti di terrorismo”. 

Poi, però, forse indotto dalla paura, aveva ritrattato parlando di un malinteso e di un errore tecnico, sostenendo di aver sempre, invece, appoggiato il presidente.

Pavel Genrikhovich Antov era divenuto un oligarca russo entrando nel business dei banchi di pegni, poi nel 2000 aveva fondato la compagnia Vladimir Standard Group, di insaccati di carne, diventando il politico più ricco di tutta la Duma guadagnando, secondo Forbes, 130 milioni di sterline, nel 2019. 

Con la sua morte, la Russia perde un uomo certamente interessante.