Da poco tempo conosco Alexandra von Burg, un’artista ticinese (di adozione) attiva da 18 anni e già solidamente affermata. Sono stato a trovarla nel suo atelier di Tesserete, e poi alla galleria al Torchio di Balerna, dove ha esposto 30 opere riscuotendo un brillante successo. Un’intervista di Francesco De Maria.

2018

Francesco De Maria  Alexandra von Burg, lei è una pura autodidatta. Una Alexandra von Burg uscita da un’accademia… quanto sarebbe stata diversa da quella che conosciamo?

Alexandra von Burg  Credo che il mio stile di pittura sarebbe stato sicuramente diverso. Io non so disegnare, quello che creo è lo specchio della mia anima, sono paesaggi immaginari, ispirati in parte ai miei viaggi, emozioni profonde, gioie, dolori, insomma dipingo quello che sento al momento. Dipingo molto liberamente, senza confini e regole. Esperimento nuovi materiali, forme e colori. Forse se avessi frequentato un’accademia d’arte avrei seguito degli schemi diversi, non più così liberi.

Quale evoluzione ha avuto il suo stile negli anni? In futuro, quali nuove tecniche vorrebbe sperimentare?

Il mio percorso è iniziato 18 anni fa dipingendo su seta. Ho creato per 5 anni dipinti su seta, con diverse tecniche. Poi ho deciso di avvicinarmi alla pittura acrilica e alle tecniche miste, sperimentando nuovi orizzonti. Devo dire che al momento mi trovo molto bene con la pittura acrilica e non intendo cambiare percorso.

Che spazio ha la figura umana nelle sue opere? E che aspetto assume?

Non dipingo spesso figure umane, a volte le stilizzo solo. Sono esili ed hanno sempre una maschera in volto: una maschera che tutti noi indossiamo ogni giorno! La indossiamo per proteggerci, per non far trasparire certe emozioni. La gente pensa sempre che le emozioni siano un segno di debolezza: per me le emozioni invece sono un segno di forza! La maschera la togliamo quando siamo soli con noi stessi, anche se credo che ci siano persone che nemmeno nei momenti più intimi e di solitudine riescano a toglierla.

Lei mi ha confessato: non potrei dipingere a olio. Perché?

Perché la mia pittura nasce in diverse stratificazioni. La pittura acrilica asciuga molto velocemente ed è ciò di cui ho bisogno per poter applicare strato dopo strato di pittura. Le diverse tonalità e sfumature rendono viva l’opera, le danno una certa tridimensionalità, indispensabile per i paesaggi astratti.

Ho notato che certi suoi quadri sono “rugosi”. Come mai? Quali materiali usa?

Ci sono opere nelle quali utilizzo dei fondi materici. Uso delle paste molto morbide ed elastiche acriliche. Poi ci posso inserire dei giornali, delle stoffe, sabbia, sassi, corde … insomma tutto quello che vorrei utilizzare per dare una certa forma all’opera.

Lei è una viaggiatrice? Quali regioni del mondo ispirano i suoi paesaggi?

E’ vero, amo viaggiare. Ma i viaggi sono parte della mia ispirazione, scelgo sempre dei luoghi abbastanza selvaggi, ma tranquilli, che riescano a trasmettermi quelle sensazioni che poi mi ispirano per delle mie nuove opere. Mi piace guardare il cielo, le nuvole, il mare, sentire i profumi e il suono del vento. Le regioni che mi piacciono molto sono la Sardegna, per i suoi colori di mare fantastici, e il Nord, Francia, Germania, Olanda, Danimarca per quella luce intensa e la natura intatta e selvaggia.

Lei ha mai dipinto un ritratto? Se no, perché?

No mai, non sono capace e non riesco a copiare. Non è il genere di pittura che mi interessa personalmente. Lascio fare agli artisti che lo sanno fare veramente bene.

Lei è anche autrice di murales. Ci parli di queste sue creazioni.

Ho avuto la fortuna di creare ben 19 murales in Ticino, soprattutto nel Luganese. Sono esperienze bellissime, mi ritrovo a lavorare per diversi mesi in cantiere, al freddo, al caldo, con tanta gente attorno a me. Lavorare su beton è molto diverso che dipingere su tela. E’ un materiale molto duro, il murales richiede diversi fondi di preparazione, specialmente se si tratta di un murales esterno. Quando mi commissionano un murales di solito lavoro a tema, dato che i miei lavori decorano delle residenze private. Una grande sfida per me personalmente, dato che di solito questo non è il mio stile di pittura.

Ci incontriamo oggi alla Sala del Torchio di Balerna, dove è allestita la sua mostra “Libera espressione”. Con quale criterio ha scelto le opere da esporre? È soddisfatta della resa mediatica e del concorso di pubblico?

Per la mia personale alla Sala del Torchio a Balerna ho creato quasi tutte opere nuove in grande formato: la bellissima Sala del Torchio si presta molto bene, con i suoi grandi spazi, per esporre opere grandi. Ho voluto presentare al pubblico i paesaggi marini, quelli che ci fanno sognare, ma anche figure, case, e paesaggi immaginari. A mostra conclusa posso dire che la mia personale alla Sala del Torchio è stata una delle mie mostre più belle, visitata da un numeroso pubblico, entusiasta delle mie opere: un grande successo per me personalmente, una motivazione enorme per il mio cammino artistico.

A quali grandi maestri della pittura contemporanea si ispira? Quali sono i suoi “idoli”?

Ci sono diversi pittori e pittrici contemporanei che mi ispirano. Il mio grande idolo comunque è William Turner, il mago della luce.

Come funziona il mercato dell’arte a livelli professionali “normali” (lasciando da parte i livelli estremi, con le ben note quotazioni “folli”)? Quale il ruolo dei critici, delle mostre, delle gallerie, delle aste?

Domanda molto difficile … posso solo parlare di me stessa, sono libera come la mia pittura. Dipingo quello che piace a me, se poi riesco a catturare le emozioni della gente allora mi ritengo fortunata, molto fortunata. Dipingere mi occupa al 100% e devo ammettere: è il lavoro più bello che io potessi fare! Sono molto attiva ed espongo regolarmente.

I social sono importanti per la promozione della sua arte? Che uso ne fa?

Sì io utilizzo Facebook per la promozione della mia arte e anche Instagram. Pubblico regolarmente le mie novità in ambito professionale e devo dire che tramite i social si raggiunge un pubblico molto vasto.

Lei è presidente dell’Associazione Pittori & Scultori ticinesi. Da quanto tempo esiste? Quanti soci ha? Quali eventi organizza?

Dal 2014 sono in carica quale Presidente dell’Associazione Pittori & Scultori Ticinesi. Al momento contiamo circa 115 soci, dilettanti e professionisti. L’Associazione ha un programma da marzo a ottobre e la nostra filosofia è quella di andare tra la gente a dipingere dal vivo. Partecipiamo a diversi eventi, feste campestri, mercatini, eventi organizzati dai diversi Comuni in Ticino dove noi soci dipingiamo en plein air e a fine giornata esponiamo le opere realizzate in piazza. L’Associazione Pittori & Scultori Ticinesi, www.apst-ticino.ch, esiste dal 1996.

Dopo “Libera espressione” quali sono i suoi progetti nell’immediato?

I miei progetti per il 2018 sono diversi, tra i quali una fiera d’arte a Zurigo, alla quale partecipo regolarmente da 7 anni, una partecipazione a un Festival organizzato per l’ottantesimo anniversario della scomparsa di Alfonsina Storni, l’Open Studio Capriasca – porte aperte in diversi atelier della Capriasca e tante uscite estemporanee con l’Associazione Pittori & Scultori Ticinesi che quest’anno ha persino deciso di andare a dipingere tre giorni al mare in giugno!

Esclusiva di Ticinolive