Addio a Gina Lollobrigida, ultima diva

Aveva 95 anni. Era stata nominata Cavaliere della Repubblica e nell’ottobre 1996 Accademica onoraria dell’antica Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Nel ’99 era stata nominata Ambasciatrice di buona volontà dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura. Nel 2016 aveva ottenuto un David speciale alla carriera consegnatole direttamente dal presidente Mattarella. Nel 2018 aveva inciso la propria stella sulla Walk of Fame di Los Angeles.

Mercoledì 18 gennaio in Campidoglio sarà allestita la camera ardente i funerali si terranno giovedì 19 gennaio nella Chiesa degli artisti in Piazza del Popolo a Roma

Era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927, aveva la stessa età di Papa Benedetto XVI, scomparso anche lui quest’anno, da poco. Era stata Esmeralda di Tony Curtis, ne Il gobbo di Notre Dame (1957) accanto al Gobbo Anthony Quinn, la regina di Saba accanto a Yul Brynner, in Salomone e la regina di Saba (1959) di King Vidor, la Bersagliera e la Fata turchina di Luigi Comencini, la romana di Zampa, la provinciale di Soldati. In Torna a settembre con Rock Hudson aveva vinto un Golden Globe, ancora, era stata Paolina Bonaparte in Borghese in Venere imperiale di Jean Delannoy (1962) vincendo un David di Donatello e un Nastro d’Argento.

Rivale (per gioco cinefilo) di Sophia Loren, che si dice “profondamente scossa e addolorata”, era il prototipo della donna-diva italiana. Aveva iniziato a posare nei fotoromanzi del Dopoguerra, poi era stata consacrata al cinema, e aveva terminato la sua lunghissima carriera con alcuni film televisivi negli anni Ottanta e Novanta tra cui la ripresa de La romana di Alberto Moravia in una miniserie di Patroni Griffi, coronata da numerosi riconoscimenti, tra cui un Golden Globe per il film Torna a settembre con Rock Hudson, sette David di Donatello e due Nastri d’argento.

Nata a Subiaco il 4 luglio 1927, in una famiglia di produttori di mobili, si iscrisse all’Istituto di Belle Arti di Roma, dove si era trasferita con la famiglia. Qui, con lo pseudonimo di Diana Loris, iniziò a disegnare e a posare per alcuni fotoromanzi. Ventenne, arrivò terza a Miss Italia, dopo Lucia Bosè e Gianna Maria Canale, mentre, come comparsa e controfigura, già posava per alcuni film. A 22 anni, sposò il medico sloveno Milko Skofic, dal quale si sarebbe divorziata nel 1971, a 30 diede alla luce il primo figlio Milko jr, a 32, volò per Hollywood col miliardario Howard Hughes, per poi però ritornare a Roma.

Vittorio De Sica conierà per lei il neologismo “maggiorata fisica”, e la diva formosa inizierà a girare Campane a martello di Luigi Zampa 1949, Achtung, Banditi! (1951) di Carlo Lizzani, Altri tempi di Alessandro Blasetti e Fanfan la Tulipe di Christian-Jaque del 1952, divenendo, a 25 anni, star anche in Francia.

Nel 1953, a 26 anni, otterrà il ruolo della Bersagliera, premiato con il Nastro d’Argento, in Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini, di cui girerà il sequel l’anno successivo, per poi “perdere” la “gara” con la sua storica rivale Sophia Loren, che otterrà il suo ruolo nella terza puntata della serie: la stessa “Lollo”, però, aveva rifiutato il triplete.  

In esso, la Lollo interpretava “Pizzicarella la Bersagliera”, una giovane ragazza dell’immaginario paese dell’italia centrale, Sagliena, segretamente innamorata del carabiniere Stelluti, agli ordini, però, dell’attempato maresciallo Antonio Carotenuto, Questi, che vive con la domestica Caramella, all’inizio tenta di fidanzarsi con la “Bersagliera”, in quanto Paoletta, la sagrestana della parrocchia, è innamorata del carabiniere Stelluti, ma quest’ultimo è in realtà innamorato della Bersagliera e vuole che sua madre la conosca. Quindi, grazie all’intervento di don Emidio, che informa il maresciallo, Stelluti e la Bersagliera si fidanzano mentre il maresciallo, la sera della festa di Sant’Antonio, si fidanza con la levatrice del paese, anch’essa d’età avanzata: Annarella.

In La provinciale di Mario Soldati, La romana di Luigi Zampa e Mare matto di Renato Castellani, dà prova di grande talento, per poi continuare sul versante internazionale, con Il tesoro dell’Africa di John Huston a fianco di Humphrey Bogart.

Arrivò anche a cantare, qualità che non le mancava di certo, ne La donna più bella del mondo (1955), con Vittorio Gassman, film-biografia del soprano Lina Cavalieri, vinendo un David di Donatello.

Nel 2006, dopo una ventennale relazione segreta si era sposata con Javier Rigau, di 34 anni più giovane di lei, che poi però aveva denunciato per truffa. Nel 1996 aveva ricevuto il David di Donatello alla carriera dalle mani del suo amico Gianluigi Rondi.

Con lei se ne va una delle ultime dive d’Italia, stella del mondo.