Si chiama Chris Hipkins, ha 44 anni e succederà a Jacinda Ardern alla guida del Partito Laburista della Nuova Zelanda. Hipkins è stato l’unico a candidarsi per la guida del partito dopo le inattese dimissioni di Ardern e, come leader del partito di maggioranza, ricoprirà il ruolo di primo ministro fino alle elezioni di ottobre e, possibilmente anche in seguito.

Già ministro per la Polizia e l’Istruzione durante il governo Ardern, Hipkins ha guadagnato consensi soprattutto quando diventò ministro della Salute nel 2020 e fu incaricato della gestione dell’emergenza Covid-19. Collaborò fianco a fianco con la prima ministra guadagnando molti consensi per la sua efficienza e per la sua personalità, contraddistinta da un bel senso dell’umorismo.

Dovrà lavorare duro per riguadagnarsi i consensi dei neozelandesi dopo un’ondata di sfiducia su alcuni temi, come per esempio quello dell’economia e della sicurezza. In una conferenza stampa che si è tenuta dopo l’insediamento ha sottolineato che vuole implementare delle misure per combattere l’inflazione e abbassare il costo della vita. Ha poi tirato in ballo anche il tema dell’immigrazione e si è detto favorevole alla possibilità di cambiare un po’ l’attuale conformazione dei ministri. Il primo obiettivo di Hipkins sarà comunque quello di alzare l’indice di gradimento in vista delle elezioni di ottobre.

Nel suo discorso finale, la ministra uscente Ardern ha ringraziato il popolo, definendo il suo periodo di governo come “il privilegio più grande” che ha avuto nella vita. Ha poi dichiarato che ora che non sarà più prima ministra è “pronta ad essere un sacco di cose”, una deputata, una sorella e una madre.