Grande successo per la commemorazione organizzata dall’Associazione Svizzera Israele in occasione della giornata della memoria, ovvero la ricorrenza che ricorda il momento in cui la Russia di allora con l’Armata Rossa ha abbattuto l’inferriata con “Arbeit macht Frei” liberando persone oppresse da un sistema criminale.

 Fu infatti il 27 gennaio del 1945 l’istante in cui le condizioni miserabili degli internati vennero testimoniate al mondo.

Testimonianze, ma anche testimoni. Per citare il Dr. Weiss, presidente dell’ASI in seguito alla testimonianza di una persona sopravvissuta alla marcia della morte tra un campo e l’altro, è importante tramandare il ricordo di questi brutti eventi, affinché ogni persona, nel suo piccolo, possa imparare e se possibile, evitare che piccole ingiustizie o grandi barbarie come questa non riaccadano mai.

Durante la serata che anticipa di poche ore il 27 presso il LAC abbiamo notato molte personalità pubbliche da quasi tutti gli schieramenti politici, giornalisti ed imprenditori, oltre agli affezionati che vedono in Israele un modello. Un momento conviviale con cui brindare ad una delle associazioni più apprezzate (da sinistra a destra, dall’imprenditore al semplice cittadino) del Cantone Ticino.

Se la giornata è stata in onore della memoria, la serata invece è stata tutta di Noa. Lei che ci ricorda che siamo tutti esseri umani, e che quando puntiamo un dito contro qualcuno, altri tre nel palmo della mano indicano noi. Ma questa potenza alla terza (vediamo lei, chitarra e sax soprano che sovrastano una trentina di giovani del coro) di voce ci incanta con musica barocca e ritmi latini, con passaggi che ricordano vagamente i Jethro Tull in versione acustica.

La scelta del direttivo di ASI nel concludere la serata con un’artista così talentuosa è la prova che la memoria può essere anche ricordarsi che come umani, se scegliamo, siamo in grado di fare bellissime cose.

M.P.T.

Articolo di Maurizio Taiana. Le foto che seguono sono di David Cuciz