Muhammad Aliyat, 13 anni, ha accoltellato due sraeliani, padre e figlio, nella Città vecchia di Gerusalemme,nel rione di Silwan. Il terrorista è stato poi “neutralizzato” dalla polizia.

Hamas rivendica l’attentato e scrive che esso “è una risposta ai crimini commessi dall’occupante contro il nostro popolo nei luoghi sacri”, ma si riferisce in particolare, all’attentato di matrice jihadista avvenuto alla sinagoga di Gerusalemme est, proprio nella giornata della memoria.

L’attentatore, 21 anni, ad At-Tur, è un affiliato alla jihad islamica. L’attentato è costato la vita a 7 persone, tutti fedeli ebrei.

Ora, sono detenuti in carcere 22 palestinesi con l’accusa di aver festeggiato per l’attentato.

In seguito all’attentato, la polizia Gerusalemme ha quindi incarcerato sospettati e artefici, di conseguenza, l’attentatore giovanissimo oggi ha agito.

Inoltre, la jihad islamica ha rivendicato il lancio di 7razzi partiti dall’enclave palestinese, verso le zone ebraiche della Striscia, ma alcuni razzi sono stati intercettati dall’intelligence antimissili israeliana Iron Dome.

L’aviazione israeliana ha poi colpito alcuni canali sotterranei costruiti dai palestinesi nel campo profughi di Maghazi, nella parte centrale di Gaza.

Proprio durante i giorni in cui si commemora l’Olocausto, sono ripresi, dunque, gli attentati antisemiti.

Tajani ha definito l’attentato ”un crimine orrendo”.