Sono passati 341 giorni dalla guerra in Ucraina, quasi un anno. Ad oggi, emerge la notizia che gli Stati Uniti non invieranno i caccia F16 all’Ucraina, almeno secondo quanto dichiarato dal 46esimo Presidente USA Joe Biden ai giornalisti al seguito. Il presidente americano ha dato a chi gli chiedevase fosse favorevole all’invio di jet alle forze di Kiev che li stanno chiedendo in maniera sempre piu’ insistente in questi giorni, una risposta negativa. Invece il presidente francese Emmanuel Macron darebbe sostengo alle richieste del governo ucraino, che oltre ai jet vuole altri missili e anche sommergibili tedeschi, secondo il viceministro degli Esteri Andriy Melnyk. Tuttavia il presidente francese ha sottolineato che ci sono dei “criteri” da rispettare prima di ogni decisione: una “richiesta formulata” ufficialmente dall’Ucraina, che “non vi sia un’escalation”, che “non si tocchi il suolo russo” ed infine che “non si arrivi ad indebolire la capacità dell’esercito francese”. Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha precisato che una decisione sull’ulteriore invio di armi sarà presa solamente in “pieno coordinamento” con la Nato, mentre la portavoce del governo tedesco Christiane Hoffmann, ribadendo le parole del cancelliere Scholz, ha ribadito che per parlare di armi sarebbe “il momento sbagliato” e in ogni caso “in gioco non ci sarebbero” aerei da combattimento. Dal canto della Russia, invece, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha dichiarato che Mosca “non perde le speranze” che in Europa emergano forze politiche interessate ad un dialogo con la Russia. l’Italia, invece, invierebbe a Kiev dei sistemi di difesa antiaerea Samp/T, come affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il sostegno italiano si concretizzerà con il contributo della Francia, mentre da Parigi è arrivata la conferma di un accordo con Roma per la fabbricazione di altri 700 missili antiaerei Aster. I missili, però, non sarebbero fabbricati per essere mandati a Kiev, ma per “aggiornare le difese aeree dei due Paesi”. L’Europa non vuole la pace, l’escalation di violenza è altissima e le armi, unilateralmente, continuano ad essere inviate, incrementando morte.