Un mondo fatto di universi paralleli costruiti dall’aria contenuta in palloncini, reali e non negli spazi di Superstudiopiu a Milano. Termina questa settimana la mostra che ha incantato la vicina città italiana con un vero e proprio “Balloon Museum” che è format di successo in giro per l’Europa. Il format, che è stato creato, come recita il comunicato stampa “da un team curatoriale che progetta e allestisce mostre d’arte contemporanea con opere che hanno l’aria come elemento distintivo. Un viaggio tra installazioni fuori scala dalle forme inaspettate in cui l’interazione con lo spettatore è posta al centro dell’esperienza”,è un sogno ad occhi aperti per grandi e piccini. A titolo di esempio si cita l’installazione “Never Ending Story” dove si perdono i riferimenti spaziali convenzionali, e in cui lo spettatore “viene immerso in un universo multiplo: tutto sembra essere sospeso e immobile, l’unica fonte di movimento è la presenza umana, ma non fatevi ingannare dalle apparenze: luci e suoni modificheranno lo spazio e la sua percezione per una nuova, inaspettata, esperienza” o l’opera di Rub Kandy “the ginijos” o “volatile structure” dove l’oggetto vive di tensione costante con il contesto in cui è inserito. Arte da vivere, da toccare o ammirare quindi, ma anche da rivivere e ricondividere sui social, con molte postazioni dove è possibile fare selfie. Una mostra dove dare la forma all’aria non è mai idea statica, ma che crea una relazione innovativa con il fruitore e l’artista che la espone, nel solco della tradizione di “pop” air consolidata negli ultimi anni, dando vita ad un percorso esperienziale sui tempi e modi di realizzazione , ma anche di come sia anche un processo di socializzazione. Questo approccio non convenzionale alla cultura di “pop air”affascina e incuriosisce sia gli adulti che, ovviamente, i bambini, appassionati e curiosi per natura e sta contribuendo ad affermare l’Inflatable Art come uno dei più acclamati movimenti Pop al mondo. Non senza una ragione: difficile rimanere non contagiati dall’entusiasmo dei visitatori..Un mondo coloratissimo,insomma, morbido e divertente dove si può giocare, scattare un selfie, andare in altalena o dare vita a percorsi emozionali con bolle di sapone o piscina-enorme- di palline in immergersi in una sorta di “rapimento alieno”. Spazi totalmente sicuri mma che si perdono nella cromoterapie delle luci, ma angoscianti, ed accompagnate da attività e colori che danno forma all’aria anche in modo virtuale, attraverso pannelli e led e che diventa una vera e propria scultura “pop” qualsiasi sia la forma dell’aria che riceve. Se resta sicuramente una esperienza da fare insieme prevalentemente ai bambini, il museo, essendo fatto di sculture d’aria, diventa anche luogo privilegiato per qualche riflessione in più per gli adulti, non solo genitori insomma. Nulla è standard in questo gioco di mille colori, nulla scontato.E tanto il divertimento. Sia che significhi muoversi quasi gattonando in mezzo a delle palline colorate, oppure tra sculture gonfiabili. Un invito al gioco ed allo stare bene insieme. Al godersi la vita e le sue piccole grandi gioie di spensieratezza attraverso un’arte apparentemente semplice, ma estremamente evocativa e di impatto. Concludendo quindi , l’esperienza e la visita al museo racchiude in sè non slo la voglia di conoscere ed apprezzare le varie installazioni presenti, ma farne esperienza diretta. Sentendosi parte di esse. E chissà, che non sia proprio questo il segreto del successo di questa mostra che sta girando le capitali d’ Europa facendone apprezzare l’indubbio pregio di trovare sempe qualcosa che unisca piuttosto che divida. In modo leggero e puro. Come appunto, un palloncino riempito d’aria.