Secondo il famoso veggente anche la Svizzera sarà invasa e una bomba atomica scoppierà nel Giura

Era un po’ che il Ghiro mancava…

“Un’atomica iraniana sul Giura”: con questo allarmante titolo il quotidiano La Regione pubblicava il 23 marzo 1993 il resoconto di una conferenza che il piemontese Renucio Boscolo, uno dei più noti studiosi di
Nostradamus, aveva tenuto al Palacongressi di Lugano, ospite della Società ticinese di parapsicologia! Michel de Nostre-Dame, meglio noto come Nostradamus, medico e astrologo alla corte di Caterina de’ Medici, vissuto fra il 1503 e il 1566, è considerato il più famoso veggente di tutti i tempi. Celebri sono le sue “Centurie”, ossia le profezie – concernenti un periodo storico che arriva fin oltre l’anno 3000 – racchiuse in centinaia di quartine scritte in versi rimati in un linguaggio sibillino ed ermetico. Molti sono gli studiosi che nel corso dei secoli, sfidando lo scetticismo generale e la derisione, hanno cercato la “chiave” interpretativa per decifrare le misteriose quartine e per collegarle a fatti già avvenuti, ma soprattutto – e qui viene il difficile – a eventi che non sono ancora accaduti.

La battaglia decisiva nei Grigioni

Ebbene, nella conferenza tenuta 30 anni fa a Lugano, Boscolo aveva annunciato che l’Occidente era vicino a una guerra terrificante che avrebbe coinvolto anche la Svizzera. A suo dire uno dei segnali premonitori
sarebbe stato – e qui cito testualmente quanto riportato dal cronista de La Regione – “l’insorgere del razzismo. I popoli si spostano a destra, torneranno le stragi xenofobe. Allora si avvererà la quartina che dice: <<BorisJen premier fallirà>>. Boris Eltsin verrà dunque sostituito da un generale che, a capo di una coalizione mostruosa tra armata rossa e islam, travolgerà l’Occidente. La battaglia decisiva verrà combattuta nei Grigioni, dopo che l’islam avrà invaso le coste dell’Adriatico”. Nel 1993 il Boscolo non poteva certo prevedere che asostituire sei anni più tardi l’allora presidente della Federazione russa, Boris Eltsin, sarebbe stato proprio quel Vladimir Putin che con l’invasione dell’Ucraina ha posto le basi per lo scoppio in Europa di una guerra destinata forse a travolgere l’Occidente.

Un’esplosione nucleare nel Giura

Se sulle velleità guerrafondaie del successore di Eltsin Nostradamus ci aveva azzeccato, v’é invece da
sperare che non si avveri la profezia riguardante la mostruosa coalizione “tra armata rossa e islam”, destinata a invadere l’Europa (Svizzera compresa) dall’Adriatico, con l’Iran quale principale indiziato a far parte di questa coalizione (e magari anche la Cina…). “Il servizio segreto iraniano definito da Nostradamus Iraipoz – aveva ancora detto il Boscolo – dopo gli attentati in America e in Italia colpirà con un ordigno atomico. Sarà nel Giura, e saranno milioni di morti”. Gli attentati in America potrebbero riferirsi a quelli avvenuti l’11 settembre 2001; quelli in Italia, con il vento di contestazione anarchica che spira nella vicina penisola, potrebbero essere imminenti. Dopodiché dovrebbe seguire il disastro nucleare. Qualora questa terrificante profezia dovesse avverarsi, sarebbero in molti a rimpiangere amaramente il mancato rispetto della neutralità della Svizzera nella guerra in corso in Ucraina…

L’Italia devastata da una rivoluzione

Gli scettici, comprensibilmente, diranno che non è il caso di fare dell’inutile allarmismo, perché magari il
Boscolo ha tirato a indovinare o si è sbagliato nell’interpretare e nel situare nel tempo le profezie contenute nelle “Centurie”. Ma ciò che fa pensare, è che egli non é stato l’unico studioso del celebre veggente agiungere alle stesse conclusioni. In un articolo pubblicato il 17 agosto 1995 nel settimanale della Migros (“Azione”) il giornalista italiano Edgardo Bartoli – già corrispondente da Londra per il Corriere della Sera einviato speciale de La Repubblica – ammetteva infatti di non prendere alla leggera quello che un altro celebre nostradamologo, il romeno Vlaicu Ionescu, aveva rivelato in un’intervista-libro alla giornalista francese Marie-Thérèse De Brosses, ossia che “un imponente invasione islamico asiatica devasterà l’Occidente e distruggerà Gerusalemme, e che l’America interverrà, seppure con ritardo, ma poi precipiterà nella rovina più totale acausa del suo eccessivo attaccamento alle ricchezze di questo mondo. Un piccolo dettaglio: nel bel mezzo di questi avvenimenti l’Italia sarà devastata da una rivoluzione”. Ed ecco nuovamente un preoccupante riferimnto all’Italia…

Una profezia che si è avverata

A supporto della credibilità di Ionescu il Bartoli aveva citato un suo libro pubblicato nel 1976 negli Stati Uniti (dove il romeno si era rifugiato) e nel quale aveva previsto il crollo del comunismo per il mese di giugno del1991. E in effetti – per quanto incredibile possa sembrare – dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, Boris Eltsin sventò nel 1991 un colpo di Stato orchestrato da un gruppo di dirigenti del Partito, e successivamente destituì Gorbaciov mettendo al bando il Partito comunista. Un fortuito caso? Forse sì, ma nell’articolo del Bartoli si rilevava che quella non fu l’unica previsione azzeccata dal Ionescu. Si può anche non credere alla capacità di Nostradamus  di prevedere il futuro (e personalmente non ci credo… però precauzionalmente provvederò a potenziare le mie scorte alimentari…), ma va riconosciuto che il catastrofico  scenario preannunciato dai suoi studiosi  una trentina di anni fa ha molte analogie con quanto sta avvenendo, e nessuno può escludere che esso non si avvererà e che questa volta la Svizzera non sarà coinvolta in quella guerra mondiale (e nucleare) che  a detta di molti si profila sempre più all’orizzonte.  

Giusto aumentare le spese militari  

In un editoriale di Peter Schiesser pubblicato nell’ “Azione” del 23 maggio 2022 ( tre mesi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina) , l’allora direttore del settimanale si chiedeva retoricamente, a proposito dei venti a favore del riarmo che  soffiavano in Europa e in Svizzera: “E’ davvero verosimile che i carri armati russi arrivino fino a Berna? Quindi, serve aumentare già ora le spese militari?”. Non sono Nostradamus e non so leggere il futuro, ma – sperando ovviamente di sbagliare – non escluderei una risposta affermativa alla prima domanda, e di conseguenza mi parrebbe saggio correre ai ripari per tempo aumentando le spese militari, come del resto le autorità federali hanno nel frattempo già deciso. Non va dimenticato che già dopo la prima guerra mondiale i pacifisti svizzeri si illudevano che la pace in Europa sarebbe durata in eterno e si opponevano dunque a qualsiasi rafforzamento dell’esercito, salvo poi a cambiare idea tardivamente quando i nazisti nel 1933 conquistarono il potere in Germania…

Scontro ineluttabile con l’islam?

C’è un’altra frase pronunciata dal Boscolo alla conferenza di Lugano (in tempi non sospetti) che dovrebbe far riflettere, e cioè che “per troppo tempo l’Europa ha fatto finta di non vedere l’espansione dell’islam, di non ritenere ineluttabile lo scontro frontale fra la cristianità e i musulmani”. Scontro che a quanto pare Nostradamus aveva previsto già cinque secoli fa, e comunque non occorre essere veggenti per capire che l’islam è incompatibile con la nostra società e che il suo obiettivo, fissato nel Corano (8:39 e 9:33), è quello di assoggettare tutto il mondo a Allah.  I nostri governi, i nostri politici, i nostri giornalisti “mainstream”, forse per interessi inconfessabili (Qatargate insegna…) o forse per non essere tacciati di islamofobia, hanno invece preferito praticare la politica codarda e autolesionista dello struzzo e stendere tappeti rossi all’avanzata dell’islam.

Ma v’è una domanda che vorrei porre a questi “utili idioti” e “collaborazionisti” dell’islam  : se davvero Nostradamus avesse ragione e l’Europa dovesse essere invasa da una “mostruosa coalizione tra armata rossa e islam”, da che parte si schiererebbero le decine di milioni di musulmani che negli ultimi cinquant’anni si sono insediati nel nostro Continente (nel 1974 l’Organizzazione della Conferenza islamica raggruppante i 57 Paesi islamici tenne un convegno a Lahore, nel Pakistan, conclusosi con una delibera che includeva il progetto di trasformare il flusso di immigrati in Europa in “preponderanza demografica”…)   e che continuano ad affluire a ritmi impressionanti grazie a un’immigrazione di massa incontrollata e sempre più incontrollabile? Potremmo stare tranquilli o dovremmo guardarci le spalle da una “Quinta colonna” nemica dietro le nostre linee?

                                                                                          Giorgio Ghiringhelli