Il Pd riparta da Elly Schlein. Ma chi è Elly Schlein?

Criticò Letta, in favore di Prodi, Renzi in favore di Civati. Ora è succeduta a Letta.  

Erano anni che assistevamo a meme e post ironici sui social, riguardo il “ripartire” del Partito Democratico italiano, da tempo senza una guida forte. E si leggevamo “Il PD riparta da Chiara Ferragni”, “il Pd riparta dai Maneskin”… e quant’altro, bastava aggiungere come accusativo il nome di un esponente dell’élite immeritatamente dominante d’oggigiorno. Ora, abbiamo davvero un accusativo degno di tutto rispetto: Elyy Schlein. Ma chi è costei?

“Saremo un bel problema per il governo Meloni” – cit. Elly Schlein

Ottimi studi

Elena Ethel Schlein è nata a Lugano il 4 maggio del 1985, e qui ha conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano con il massimo dei voti nel 2004; quindi si è trasferita a Bologna, dove, nel marzo 2011, si è laureata con il massimo dei voti in giurisprudenza, discutendo una tesi di diritto costituzionale, sui migranti in carcere, avendo come relatore il prof. Andrea Morrone.

I genitori

La nuova segretaria del Partito Democratico, che entrerà in carica il 12 marzo 2023, ha cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazita, sua madre è Maria Paola Viviani, professoressa ordinaria di diritto pubblico comparato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria.

I nonni

I nonni paterni erano originari di Żółkiew, un villaggio vicino a Leopoli, allora parte dell’Impero austro-ungarico e oggi situato in Ucraina, che emigrano in America e mutarono il proprio cognome da Schleyen a Schlein; il nonno materno è l’avvocato antifascista (anche se all’epoca il fascismo non c’era più…) Agostino Viviani, che fu senatore del Partito Socialista Italiano e presidente della Commissione Giustizia del Senato e, dal 1994 al 1998, membro laico del Consiglio superiore della magistratura (CSM) in quota Forza Italia.

Elly ha parenti eccellenti: la sorella Susanna Schlein (classe 1978) è primo consigliere diplomatico all’Ambasciata italiana ad Atene ed ex-capo della cancelleria consolare dell’ambasciata italiana a Tirana, il fratello è il matematico Benjamin Schlein (classe 1975).

Una giovane politica

La donna, ancora giovane per gli standard dell’epoca in cui viviamo, anzi, giovanissima (ha l’età di Chiara Ferragni), nel 2008 e nel 2012 è stata volontaria per le campagne presidenziali di Obama, poi nel 2011 porta in Italia la sua consapevolezza sulle problematiche migratorie e fonda assieme ad altri, a Bologna, l’associazione studentesca universitaria Progrè, che si occupa di approfondire e sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi legati alle politiche migratorie e alla realtà carceraria, pubblicando una propria rivista e organizzando, dal 2012 e con cadenza annuale, ProMiGrè, un “festival” con incontri e tavole rotonde con la partecipazione di politici ed esperti.

Nel 2013, fa sentire la propria voce nel corso dell’hastag #OccupyPD assieme ad altri coetanei, occupando le sedi del PD, per dimostrare di volere Prodi al posto di Letta. Nello stesso anno, a ventotto anni, viene eletta nella direzione nazionale del Partito Democratico come esponente della corrente civatiana (di Pippo Civati) del partito.

Nel 2014 viene eletta col PD al Parlamento europeo, dopo una campagna elettorale in suo nome con l’hashtag #siscriveschlein. Diviene così vicepresidente della delegazione alla Commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione UE-Albania (D-AL) e membro della commissione per lo sviluppo (DEVE). Ricordiamo, la sorella è ambasciatrice a Tirana.

Nel 2015 abbandona il PD, in dissenso con Matteo Renzi, e aderisce a Possibile, partito fondato da Giuseppe Civati (se non fosse per la Schlein, ne avremmo per sempre ignorato l’esistenza).

Candida alle elezioni regionali in Emilia Romagna del 2020 per la lista elettorale Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista (formata da Articolo Uno, Sinistra Italiana, èViva e realtà politico-associative locali), viene eletta risultando addirittura risulta la candidata di lista con più preferenze personali in tutta la storia delle elezioni regionali in Emilia-Romagna. Così, l’11 febbraio 2020 viene nominata vicepresidente della regione Emilia-Romagna e assessore con deleghe regionali al welfare e al Patto per il Clima, dal presidente della regione Emilia-Romagna appena rieletto Stefano Bonaccini. Voterà no alla riduzione dei parlamentari nel settembre 2020, entrando in dissenso anche con lo stesso Bonaccini.

Viene però eletta alla Camera dei deputati come indipendente, in posizione di capolista del collegio plurinominale Emilia Romagna 02 tra le liste del Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista alle elezioni politiche anticipate del 2022. Si dimette così dalla Regione, entra in Parlamento.

Dopo le dimissioni di Enrico Letta da segretario nazionale del PD, si candida e viene eletta.

Criticata da Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica romana, per la modalità con cui avrebbe risposto a presunti attacchi antisemiti, la donna, 37 anni, si dichiara ecologista e bisessuale. È la prima donna e la persona più giovane a essere eletta segretaria del PD.