Risorto”, film di Kevin Reynolds, tratto dal romanzo storico di Paul Aiello (lo stesso sceneggiatore del film), racconta la Resurrezione di Cristo attraverso gli occhi di un tribuno romano, Clavio.

Il film, prima di tutto storico, si apre con le violentissime rivolte giudaiche antiromane di Gerusalemme e ha innanzitutto il pregio di raccontare la Crocifissione attraverso un linguaggio scarno, realistico, filologico, lontano dalla retorica dei peplum di argomento cristiano (mirabili capolavori, tuttavia contestualizzati ad un’epoca, cioè gli anni ’40-’60, come, ad esempio, la Tunica 1953, I Gladiatori 1954 o l’ineguagliabile Quo Vadis 1951).

Incentrato (ma non totalmente) sulla figura del protagonista, il tribuno romano Clavio, agli ordini del proconsole Ponzio Pilato, mostra assai bene la contrapposizione ideologica tra la dominazione romana e il Sinedrio di Caifa: la razionalità del severo dominio di Roma, di contro al comportamento subdolo di Caifa, perennemente in bilico tra l’estremismo e la consapevolezza di doversi assoggettare al più forte.

Quando tra le due potenze s’inserisce la vicenda della Crocifissione, alla quale assiste, suo malgrado, Clavio, la vicenda subisce una svolta: il tribuno dà ordine all’anonimo e titubante centurione (che solo gli studiosi più attenti riconosceranno essere il Longino della tradizione correlata al Santo Graal) di trafiggere l’ormai morto Nazareno, quindi permette a Giuseppe d’Arimatea di rinchiudere il corpo nel suo sepolcro, ponendovi a guardia due soldati svogliati.

Quando l’indomani il corpo di Jeshua è scomparso, per Clavio ha inizio una ricerca su un duplice fronte: ricercare il cadavere del Nazareno e, al contempo, ricercare una verità alla quale, al romano, sembra impossibile credere.

Jesus crucified along with other convicted criminals in Columbia Pictures’ RISEN.

La regia si sofferma su carri di cadaveri crocifissi e putrefatti, tra i quali, tuttavia, continua a mancarne uno; quindi procede con la contrapposizione tra il rito pagano della cremazione (dei corpi dei romani morti combattendo le rivolte giudaiche) e la veemenza di Caifa riguardo l’obbligo dell’inumazione (ma solo per gli ebrei), infine, mostra l’interrogatorio, da parte di Clavio, dei discepoli di Cristo, resi – forse per la prima volta – sapientemente realistici: idealisti, pronti al martirio, ma soprattutto convinti in quello che hanno veduto: Cristo, risorto, tra i vivi.

Il film ha il pregio di indagare il dogma più alto della cristianità, attraverso gli occhi di un pagano (e, oggi, molti degli agnostici o dei cristiani non praticanti, assomigliano molto a Clavio), che si troverà costretto a scegliere se credere o dubitare.

L’umanità del tribuno rende il film pregevole, senza tuttavia sminuire o intaccare il dogma della fede.

Con un budget di 20 milioni di dollari, il cast vede Joseph Fiennes (celebre, ad esempio, per Shakesperare in love 1998) il fratello del più famoso Ralph) nei panni di Clavio, Peter Firth in quelli di Pilato e Cliff Curtis in quelli di Jeshua (Gesù).

Una curiosità: Tom Felton, in Risorto, interpreta il crudele Lucius, al servizio di Clavio; Felton è tuttavia divenuto celebre interpretando l’antagonista in Harry Potter, a fianco di Voldemort, cioè il fratello del protagonista di Risorto, Ralph Fiennes. A fianco prima di un fratello, poi di un altro, insomma.

Tom Felton (28) e Joseph Fiennes (46) in Risen 2016

Storicamente, Risorto ha prima di tutto il pregio di ritrarre la situazione antiromana dei giudei, i quali crocifissero Cristo anche perché costui si rifiutò di guidarli contro Roma (“date a Cesare quel che è di Cesare…”). Queste rivolte, preludono, in realtà, alle sanguinose “guerre giudaiche, tre conflitti, il primo nel 66-70 d.C., (che culminò con la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme ad opera dell’imperatore Tito), la seconda, nel 115-117, sotto il regno di Traiano;la terza, nel 132-135, sotto il regno di Adriano, che si concluse con la sconfitta di Simon Bar Kokheba, che si credeva il Messia, la distruzione di Gerusalemme e la creazione, in Israele, della provincia di Palestina, con capitale Aelia Capitolina.

Le ragioni della continua rivolta antiromana da parte dei giudei, seguirono le teorie apocalittiche e premessianiche, che identificavano le profezie del Libro di Daniele con l’esortazione alla ribellione al dominio romano, in quanto “quarto impero premessianico”.

Notevole, quello che il regista fa dire al rivoltoso Barabba, nei confronti di Clavio “il nostro impero durerà molto più a lungo del vostro”.