Cappellino rosso, pantaloni mimetici e un fucile mitragliatore in spalla. Audrey Elizabeth Hale si è presentata così nella sua ex scuola elementare, a Nashville, in Tennessee. Le immagini della sorveglianza la mostrano sicura e determinata nella sua follia mentre sfonda una porta a vetri a colpi di proiettili ed entra nell’istituto, dove ha ucciso sei persone nel corso di 14 lunghi minuti. Tra le vittime, 3 bambini di soli 9 anni e 3 adulti che lavoravano lì. 

La polizia è intervenuta dopo 15 minuti e la killer è morta in uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine. Sembrerebbe che la donna avesse programmato di assaltare anche un’altra istituto scolastico ma sia stata scoraggiata dal fatto che era più protetto da guardie. Così la sua scelta cadde sull’istituto presbiteriano Covenant School che lei stessa aveva frequentato da piccola. 

Audrey Hale aveva 28 anni e di lavoro faceva la grafica, dopo essersi diplomata al Nossi College of Art. La sua pagina LinkedIn mostra una donna all’apparenza minuta, dai capelli corti e aspetto innocuo. Audrey era transgender e si identificava come un uomo ma venne identificata dalla polizia con il suo nome di battesimo anche se da un po’ si faceva chiamare con il nome maschile Aiden. Fedina penale impeccabile, i vicini e gli amici la descrivono come una persona molto calma e tranquilla, che non ha mai espresso interesse per le armi o la violenza. “Non c’è mai stato nulla che mi abbia fatto pensare che fosse capace di una cosa simile, né che lei o qualcuno della sua famiglia avesse accesso, o avesse mai usato, un’arma”, ha dichiarato una conoscente. 

Eppure l’ennesima tragedia tutta americana è accaduta. Per Joe Biden si tratta di una sparatoria “straziante” e “ripugnante” che ricorda ancora una volta come il mancato controllo delle armi contribuisca a tragedie simili: “è una lacerazione dell’anima della nostra nazione”, ha dichiarato il presidente. In segno di lutto tutte le bandiere degli edifici pubblici degli USA saranno a mezz’asta.