L’attuale presidente di UBS Colm Kelleher, ha nominato nuovo CEO di UBS un uomo ticinese molto noto e con grande esperienza bancaria internazionale in vari settori di attività: Sergio Ermotti. Sostituirà Ralph Hamers dal 5 aprile.

Ha tutte le carte in regola per l’impegnativo compito a cui è stato chiamato, ovvero quello di ristrutturare e integrare Credit Suisse per riportare l’ordine nella sua malconcia reputazione finanziaria.

UBS lo riporta nuovamente alla guida per eseguire un piano orchestrato da Berna per rilevare la seconda banca svizzera in difficoltà. È già stato massimo dirigente di UBS nel 2011 per ben 9 anni, nei quali ha dovuto affrontare una ristrutturazione di UBS con una inversione di tendenza dopo la crisi finanziaria del 2008, ridefinendo la strategia e ridimensionando la banca d’affari orientando l’allocazione del capitale verso la gestione patrimoniale.

Ha lavorato per 16 anni (dal 1987 al 2004) presso la Bank of America Merril Lynch, una banca d’investimento fondata nel 1914 con sede a New York. Nel 2005 entra in Unicredit inizialmente come Head of Markets & IB per diventare in seguito Deputy CEO responsabile di Corporate & Investment Banking (CIB) e Private Banking fino al 2010.

“Tornare a gestire questa situazione è una sfida, ma ho sentito un senso di richiamo al dovere”, ha affermato Ermotti motivando la sua decisione durante una conferenza stampa tenutasi oggi.

“Sebbene Ralph (Hamers) fosse in grado di svolgere il lavoro, ritenevamo che Sergio fosse più adatto a navigare in queste cose”, ha dichiarato il presidente Kelleher.

UBS ha registrato due anni consecutivi di profitti record con distribuzione di dividendi agli azionisti. Il presidente Kelleher ha affermato che l’acquisizione di Credit Suisse ha creato una nuova realtà imponendo delle priorità al consiglio di amministrazione.

L’esperienza di Ermotti lo rende particolarmente qualificato per guidare la nuova entità combinata attraverso quella che potrebbe essere un’integrazione molto impegnativa e prolungata. La sua nomina calmerà soprattutto i “nervi” e rafforzerà la fiducia nelle banche svizzere.

Durante la precedente carica in UBS, Ermotti è riuscito a realizzare una forza finanziaria mettendo al centro la principale attività di gestione patrimoniale globale, trasformando rapidamente la banca con un profondo cambiamento culturale che le ha permesso di riconquistare la fiducia dei clienti e di ripristinare l’orgoglio del personale dipendente in UBS.

La frettolosa vendita di Credit Suisse a UBS è il risultato di anni di perdite e scandali che ha arrecato un duro colpo alla stabilità finanziaria svizzera.

Importanti analisti affermano che con tutta probabilità è l’uomo giusto per affrontare le incertezze determinate recentemente dai legislatori statunitensi. Un rapporto della Commissione del Senato degli Stati Uniti afferma che il Credit Suisse ha continuato a consentire ai ricchi americani di eludere il pagamento delle tasse, violando un patteggiamento del 2014 con le autorità statunitensi nell’omettere di segnalare i conti offshore segreti.

UBS ha senz’altro valutato le cause e le indagini in sospeso nell’ambito dell’acquisizione e si aspetta ora un’operazione vantaggiosa per i suoi azionisti.

Ermotti sostiene di non vedere preoccupazioni. Nei prossimi mesi otterrà l’approvazione da parte dell’autorità di regolamentazione.